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Videogiochi violenti: nei maschi hanno effetti neutri o positivi

Se siete indecisi sui regali di Natale per vostro figlio o nipotino, ma avete paura che i videogiochi violenti possano influire negativamente sulla sua psiche, potete stare tranquilli: secondo una recente ricerca dell’Università di Yale pare che non solo gli effetti negativi sui maschi siano un aspetto raro, ma addirittura che nella maggior parte dei casi gli effetti possano essere positivi.

Osservando oltre quattromila adolescenti con diverse abitudini di gioco, sia maschi che femmine, i ricercatori hanno scoperto che nel 95% dei casi non c’era alcun effetto negativo, e solo il 5% circa sviluppava una sorta di sindrome da “dipendenza da videogiochi“. Nulla in confronto ai benefici che ne derivano.

Infatti è stato dimostrato che se i ragazzi sono impegnati a giocare, evitano di fumare tabacco, marijuana e si tengono lontani dalle droghe. Inoltre lo studio parallelo dell’Università di Rochester ha dimostrato che i ragazzi che giocavano spesso ai videogame erano in grado di sviluppare una capacità di ragionamento e decisionale più veloce del 25% rispetto a coloro che non giocavano, anche se ne risentiva un po’ l’accuratezza. Se poi il “pericolo” è l’aggressività, i ricercatori dell’Ohio e del Michigan hanno dimostrato che questa si può sviluppare appena nelle 24 ore successive soltanto con i videogiochi di combattimento (tipo Mortal Kombat), ma non con quelli non aggressivi come Guitar Hero.

E le ragazze? Sorprendentemente il discorso è opposto per il gentil sesso. I videogiochi non sembrano molto indicati per le adolescenti, specialmente quelli violenti. Anzi, tutti gli studi concordano che questi possono scatenare in loro degli atteggiamenti “da maschiaccio”, come aumento dell’aggressività, comportamenti violenti e persino il procurarsi un’arma da difesa come un coltello. Le ragazze non presentavano comportamenti aggressivi nelle 24 ore successive, ma gli effetti sembravano essere più a lungo termine, come ad esempio l’aumento di peso, l’aumento del consumo di caffè e, almeno nel 3%, aumento dei sintomi da astinenza da videogiochi come impossibilità di smettere di giocare, desiderio irrefrenabile di fare una partita o ansia calmata solo giocando. Insomma, per il prossimo Natale non preoccupatevi se dovete regalare un videogioco a qualcuno, ma se il dono è per una ragazza, meglio spostare l’attenzione su qualcosa di un po’ più “femminile”.

[Fonte: Corriere della Sera]