Home » MEDICINA ESTETICA » Dermatologia » Salute della pelle a rischio per colpa del meteo

Salute della pelle a rischio per colpa del meteo

La salute della pelle passa anche dal meteo: avete capito bene, sarebbero proprio gli sbalzi metereologici a mettere a duro rischio l’epidermide. L’estate che stiamo vivendo, infatti, è da considerare tra le peggiori in questo senso visto i repentini cambiamenti di condizioni climatiche che la stanno caratterizzando con giornate di sole e di pioggia che si alternano a velocità supersonica. Cosa fare, allora? E’ fondamentale non sottovalutare il problema e correre ai ripari per contenere i potenziali rischi.

A lanciare l’allarme è Fabio Rinaldi, docente alla Sorbona di Parigi e presidente della IHRF (International Hair Research Foundation) che parla di danni alla pelle legati ai fattori climatici. Secondo il dermatologo, il passaggio dal caldo al freddo così frequente porterebbe ad una alterazione dei vasi sanguigni che causerebbero alcune fastidiose patologie, dalla semplice orticaria fino a eritemi solari e luciti e colore della pelle non compatto.

Gli sbalzi meteorologici provocano un accumulo di calore a livello della pelle con conseguente alterazione dei vasi sanguigni che crea sicuramente danni alla pelle: nella migliore delle ipotesi, eritemi, orticarie e luciti, che possono rovinare le vacanze, ma anche danni più gravi che, accumulandosi di anno in anno, possono diventare cronici e sfociare anche in tumori della pelle.

Idratare la pelle con molta frequenza è in questi casi una cosa fondamentale da fare per cercare di contenere i danni legati agli sbalzi meteorologici. Quando ci si espone al sole è sempre bene utilizzare una crema con fattore di protezione alto per contenere i rischi legati ai raggi UVA e durante la giornata, anche quando non si hanno in programma giornate al mare o in piscina per prendere il sole, l’utilizzo di una crema altamente idratante è una delle mosse necessarie per mantenere la pelle elastica e dunque meno esposta ai rischi causati dal cambiamento repentino di tempo.

Foto | Thinkstock