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Fumo incide su Dna, in tilt 323 geni

Ancora sui danni delle sigarette, con altre motivazioni per smettere di fumare che provengono da un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori del  Wellcome Trust Sanger Institute di Cambridge in Gran Bretagna.

I dati allarmanti, che ben si prestano a quel terrorismo psicologico che viene esercitato per convincere a smettere di fumare la popolazione, riguardano stavolta addirittura il Dna che, stando agli studiosi,  risentirebbe del fumo. In che modo e in che misura? A quanto pare, dai risultati dello studio, si evince che ogni 15 sigarette fumate i geni subiscono una mutazione. Bionda dopo bionda i danni al Dna possono arrivare a provocare l’insorgenza di un tumore.

Un altro studio, ancora più recente, va più a fondo e mette sotto la lente di ingrandimento il Dna di un campione di 1.240 persone, di cui 297 ancora fumatori incalliti. Ad effettuarlo un gruppo di ricercatori della Southwest Foundation for Biomedical Research di San Antonio (USA). Il risultato:  ben 323 geni verrebbero modificati dalle sigarette, mutando la loro espressione con conseguenze pesanti sul sistema immunitario che si ripercuotono anche sull’incidenza del cancro, sul metabolismo e sul processo di morte cellulare.
Le sigarette, secondo gli autori dello studio, stravolgono letteralmente i geni, che vanno in tilt a livello funzionale. Intere reti di geni, stando al coordinatore della ricerca, il dottor Jac Charlesworth, cambiano attività, destabilizzando alcuni processi legati nello specifico al metabolismo di cellule estranee, allo sviluppo di tumori, alla morte cellulare programmata (apoptosi cellulare).
Come ha spiegato lo stesso Charlesworth.

Il fumo non influenza solo i singoli geni, ma intere reti di comunicazione tra geni. Mai prima d’ora era stato individuato un così chiaro legame tra fumo e trascrittomica, ovvero con l’insieme dei meccanismi di segnalazione tra geni per il quale è soprattutto la grandezza dei fenomeni coinvolti a far riflettere.

Lo studio completo è stato pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica BMC Medical Genomics.

[Fonti: Asca; Lastampa]