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Sigarette, un nuovo pericolo all’orizzonte: il “fumo di terza mano”

Non bastava solo il fumo di “prima mano”, o fumo attivo (le reazioni direttamente nel fumatore) e di “seconda mano”, o passivo (le reazioni su chi sta intorno al fumatore). Secondo una ricerca americana ci sono pericoli anche per il fumo di “terza mano”, o come è stato scientificamente definito, il residuo che può persistere per mesi dopo che una sigaretta è stata spenta.

I componenti del fumo di sigaretta che permangono a lungo possono infatti comportare rischi per la salute, in particolare per chi soffre di asma. Inoltre il fumo di terza mano può reagire con l’ozono per formare alcune piccole particelle potenzialmente dannose.

Queste particelle “ultrafini”, inferiori a 100 nanometri, possono farsi strada in profondità nei polmoni di una persona e potrebbero rappresentare una minaccia ancora maggiore per chi soffre di asma rispetto alla nicotina stessa, ha spiegato il ricercatore Mohamad Sleiman, chimico del Lawrence Berkeley National Laboratory.

Le particelle ultrafini hanno la capacità di trasportare e depositare prodotti chimici organici potenzialmente nocivi in profondità nel tratto respiratorio inferiore. E’ stato ormai consolidato da altri che gli anziani e i molto giovani sono più a rischio da questi tipi di particelle

ha affermato il dott. Sleiman. I pericoli del fumo di tabacco di seconda e di prima mano, che contengono diverse migliaia di tossine chimiche distribuite sotto forma di particelle o di gas, sono stati ben documentati. Poi, in febbraio, uno studio condotto da Sleiman e i suoi colleghi ha rivelato i pericoli potenziali per la salute del fumo di terza mano. E’ stato dimostrato che questo reagisce con l’acido nitroso, un inquinante comune dell’aria che si trova all’interno degli edifici, ed è in grado di produrre agenti cancerogeni pericolosi.

Finora, tuttavia, nessuno studio ha esaminato la reazione della nicotina con l’ozono. Rilasciata sotto forma di vapore dalla combustione del tabacco, la nicotina viene assorbita dalle superfici interne che possono così rilasciarla nell’aria negli ambienti chiusi anche diversi mesi dopo che si è smesso di fumare. L’ozono è un inquinante comune urbano che si infiltra dall’aria esterna attraverso la ventilazione ed è stato collegato a problemi di salute, tra cui l’asma e i disturbi respiratori.

I ricercatori hanno scoperto che quando la nicotina reagisce con l’ozono produce particelle ancor più pericolose per chi soffre di asma rispetto nicotina stessa, ha confermato il ricercatore Lara Gundel. I risultati suggeriscono che utilizzare depuratori d’aria che emettono ozono per cancellare l’odore del fumo di tabacco non è una buona idea. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment.

[Fonte: Livescience]