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Eritropoietina farmaco, effetti collaterali

L’eritropoietina è un farmaco che regola la produzione di globuli rossi. Si tratta di un ormone glicoproteico che naturalmente viene sintetizzato dalle cellule dei reni e in piccola parte del fegato. Il trattamento di alcune patologie porta alla necessità dell’immissione nell’organismo dello stesso da fonti esterne. Scopriamo insieme se ha effetti collaterali.

Eritropoietina come farmaco

L’eritropoietina come farmaco, è noto anche sotto il nome di EPO. Essa permette di curare alcuni tipi di anemia, in particolare quella dovuta all’insufficienza renale cronica. Essa una volta entrata in circolo interagisce con dei recettori specifici localizzati nel midollo osseo stimolando la formazione di nuovi globuli rossi. Purtroppo nel corpo umano non vi sono riserve di questo ormone e la sua sintesi, legata ai reni, varia a seconda delle richieste del metabolismo. E’ per questo motivo che se i reni non funzionano sufficientemente bene esso scene e l’anemia collegata allo stesso fa la sua comparsa. I livelli normali di eritropoietina nel sangue sono pari a circa 2-25 mU/ml. Il farmaco viene ottenuto sfruttato la tecnica del DNA ricombinante. Il costo è molto alto ma fortunatamente il medicinale è fornito dal Sistema Sanitario Nazionale a coloro che ne hanno bisogno se prescritto nell’ambito di un percorso terapeutico da un ematologo o un nefrologo.

 

Effetti collaterali dell’eritropoietina

Gli effetti collaterali dell’eritropoietina sono solitamente legati ad un loro uso illegale. Questo ormone è infatti indicato per curare specifici casi di anemia al fine di riportare nella persona affetta dalla patologia un livello di globuli rossi nel sangue corretto ed una risalita dei valori dell’emocromo. Ecco quindi che per quanto possa comunque esservi un rischio di fondo della formazione di trombi una crescita in tal senso della possibilità è stata notata solo in coloro che ne facevano un uso scorretto per via dell’accresciuta densità ematica che veniva a formarsi.

Più generalmente uno studio promosso dalla Comunità Europea ha verificato che l’uso continuato di questa sostanza può favorire la comparsa di ipertensione e la crescita di cellule tumorali se presenti anche se in mancanza di formazione neoplastica è in grado di apportare una sorta di protezione nei confronti della stessa.

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Fonte | Cordis

Photo Credit | PDP