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Ritalin, gli effetti collaterali

Quali sono gli effetti collaterali del Ritalin? Questo farmaco viene utilizzato per combattere la sindrome di deficit di attenzione e di iperattività. Scopriamo insieme quali possono essere le conseguenze dell’uso di questo medicinale stimolante.

Cosa è il ritalin

Il Ritalin è un farmaco, approvato anche per l’uso pediatrico,  a base di metilfenidato. Esso fa parte della stessa famiglia delle anfetamine, con tutte le problematiche che ne conseguono. Nel 1989 questo principio attivo fu eliminato dal commercio in Italia, salvo essere poi riapprovato proprio grazie al medicinale in questione nel 2007. Prima di questa data figurava nell’elenco delle droghe pesanti al pari della cocaina e dell’eroina. E come tale è anche tra i farmaci più ricercati tra i tossicodipendenti. Per la sua composizione è necessaria quindi una prescrizione molto attenta e solo nei casi in cui si riveli davvero necessaria.

Effetti collaterali del ritalin

Per comprendere efficacemente la portata degli effetti collaterali di questo farmaco bisogna suddividere gli stessi tra quelli con manifestazione immediata e quelli che si presentano se l’assunzione del Ritalin contro la sindrome di deficit di attenzione ed iperattività si prolunga nel tempo.

Effetti immediati

  • Aumento della temperatura corporea
  • Perdita di appetito
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Pressione alta
  • Dilatazione delle pupille
  • Disturbi del sonno
  • Nausea
  • Comportamento strano, spesso imprevedibile e sfociante talvolta nella violenza
  • Allucinazioni
  • Convulsioni
  • Psicosi
  • Panico
  • Irritabilità
  • Ipereccitabilità

In caso di sovradosaggio si rischia il decesso per overdose.

Effetti sul lungo termine

  • Attacchi epilettici
  • Maggiori probabilità di ictus e infarto
  • Danni epatici
  • Problemi polmonari
  • Insufficienza renale
  • Indebolimento dei vasi sanguigni
  • Perdita di appetito
  • Apatia
  • Disorientamento
  • Esaurimento nervoso
  • Depressione
  • Perdita di peso

E’ sempre consigliato quindi, per tale motivo, studiare attentamente il proprio caso con lo specialista con il quale si è in cura al fine di verificare se sia necessario fare uso del metilfenidato o si possano trovare alternative meno pericolose per la propria salute.

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