Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Oncologia » Vidatox o Escozul, l’antitumorale da veleno di scorpione: l’opinione del farmacologo

Vidatox o Escozul, l’antitumorale da veleno di scorpione: l’opinione del farmacologo

 Torniamo anche oggi a parlarvi del Vidatox, il rimedio naturale ottenuto dal veleno dello scorpione azzurro, endemico di Cuba, utilizzato e distribuito gratuitamente sull’Isola, come antitumorale, dalla ditta farmaceutica statale Labiofam. E’ ovvio domandarsi dal punto di vista chimico-farmacologico quali certezze e dubbi (può essere tossico?) possa presentare un medicinale di questo tipo. E soprattutto, perché non è sfruttato e studiato altrove, lontano da Cuba? Prima di tutto occorre dire che esiste un brevetto e questo implica già dei limiti, ma per capirci di più abbiamo preferito chiedere lumi ad un esperto: il prof. Stefano Govoni, farmacologo e presidente del Comitato Etico dell’Ospedale San Matteo di Pavia. Ci siamo rivolti a lui perché tra le tante notizie scovate sul web riguardo al Vidatox si parla di una sperimentazione clinica presso il nosocomio pavese. Ecco cosa ci ha risposto:

“Non è la prima volta che se ne parla e lo escludo totalmente. Da noi questo farmaco è in sperimentazione né lo è mai stato. In più ho fatto delle ricerche ed oggettivamente non esistono pubblicazioni internazionali al riguardo”.

Va ricordato che un dato scientifico assume valore solo quando viene pubblicato su determinate riviste e questo è possibile solo ed esclusivamente se si rispettano alcune regole prestabilite nell’ambito della ricerca

“è difficile che la casa farmaceutica cubana possa permettersi gli standard qualitativi ed i protocolli internazionali, almeno per ora”.

La comunità scientifica è scettica al riguardo, in molti rifiutano anche di commentare l’argomento, come se non esistendo una pubblicazione il farmaco non venisse utilizzato. Ma il prof. Govoni è molto attento e dopo aver letto numerosi documenti al riguardo ci spiega:

“Bisogna essere precisi: l’informazione che fanno nel sito della Labiofam è corretta. Avvisano della mancanza di pubblicazioni scientifiche e sottolineano che sono autorizzati a distribuire il prodotto in quanto “naturale” solo localmente. Spiegano che serve esclusivamente a migliorare la qualità della vita delle persone colpite da tumore e che è presto per parlare di una cura certa per il cancro”.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalla stessa Labiofam, sono stati osservati finora 10.000 malati di cancro in trattamento con il Vidatox (3.500 stranieri): nell’89,55% dei casi si è assistito ad un miglioramento della qualità della vita dei pazienti, oltre che alla riduzione dello sviluppo dei tumori, ma (sottolineano dalla casa farmaceutica) sempre in combinazione con le terapie “convenzionali” come la chemioterapia o la radioterapia. Si parla di tumori solidi. Difficile quantificare il ruolo giocato dal veleno di scorpione, anche se si documenterebbe un aumento di sopravvivenza a 5-8 anni di circa il 15% tra i pazienti curati col Vidatox. Gli scienziati cubani affermano di aver individuato ed isolato 5 dei 9 peptidi (proteine) contenuti nel veleno di scorpione, che sembrano avere in vitro (e su animali) un alto potere antitumorale, il che può far sperare alla realizzazione di un farmaco di sintesi, anche se dovranno passare anni prima di arrivare ad una sperimentazione clinica sugli esseri umani. Govoni ci spiega ancora:

“Questi dati non significano molto. Basta pensare al caso Di Bella di qualche anno fa: non è detto che dei principi attivi efficaci in vitro o su alcuni animali, possano poi avere gli stessi effetti sull’uomo.”

Quale è allora la sua opinione al riguardo, cosa dire a chi va a Cuba, a chi fa questi viaggi della speranza?

“Gli studi in questione non  hanno rilevato effetti tossici, e pare che la qualità della vita dei malati migliori. Basta non crearsi false illusioni ed attendere che arrivino pubblicazioni internazionali”.

Una garanzia per tutti.

Articoli correlati:

Labiofam