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Storie di donne con tumore al seno metastatico: la vita cambia ma va avanti

Non conoscevo tale patologia e la partecipazione a questo evento mi ha obbligata a fermarmi, voltarmi ed ascoltare. Ho letto ed interpretato racconti di vita e malattia, storie di donne, forti, importanti, ma che trasmettono un grande coraggio ed amore per la vita. Quando mi trovo in un momento difficile penso a loro e vado avanti. Questa esperienza mi ha cambiata!”

 

 

Sono le parole di Daniela Morozzi (attrice nota al grande pubblico per la serie televisiva di Canale 5, Distretto di polizia), testimonial della campagna nazionale “Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico”. Tale iniziativa promossa da Pfizer e realizzata in partnership con Europa Donna Italia e Susan G. Komen italia è nata con l’intento di abbattere il muro di silenzio che circonda il tumore al seno al IV° stadio, la forma più evoluta e grave del cancro.

Mostra “Voltati Guarda Ascolta” in piazza San Carlo

Daniela Morozzi, insieme alle colleghe Michela Andreozzi (La squadra, Rai tre) ed Emanuela Grimaldi (I Cesaroni, Canale 5) ha dato voce a tutte le donne (si stima oltre 30.000 in Italia) che si trovano a convivere con un tumore al seno metastatico, leggendo ed interpretando alcuni racconti durante eventi e manifestazioni pubbliche, svoltesi nelle piazze di alcune città italiane (Napoli, Torino, Bologna).

Una prima fase del progetto, basato sui principi della medicina narrativa, ha visto la raccolta di testimonianze scritte dalle donne colpite dalla malattia, poi pubblicate sul sito www.voltatiguardaascolta.it e condivise sulla pagina https://www.facebook.com/voltatiguardaascolta

Tra queste ne sono state selezionate 3 in particolare, al fine di essere divulgate attraverso l’interpretazione delle attrici testimonial, anche in audioracconti ed in volumetti da distribuire gratuitamente durante gli eventi.

Questi si sono sviluppati intorno ad una grande installazione itinerante, una pedana circolare sulla quale sono state poste 30 sagome di uomini e donne a grandezza naturale, tutte rigorosamente di spalle, non a caso definita “La Folla Immobile”: un’immagine ad alto impatto, volutamente e fortemente simbolica atta a significare l’indifferenza e l’ignoranza nei confronti del tumore al seno metastatico. L’intento (che è poi quello di tutta la campagna)? Destare curiosità e attenzione nei passanti e dunque nell’opinone pubblica; informare del fatto che oggi di metastasi non si deve necessariamente morire, che grazie a nuovi farmaci è possibile cronicizzare la malattia (seppur non guarire, conviverci a lungo).

Soprattutto però si è voluto dar voce alle donne che la vivono in prima persona, invitandole a scrivere e a divulgare i propri sentimenti. Di cosa ha bisogno chi soffre di un tumore al seno metastatico? Quali difficoltà affronta ogni giorno, quali paure, ansie, quanta rabbia?

La scrittura aiuta a tirare fuori quello che si ha dentro, che non si riesce a dire a voce, perché troppo spesso si è circondati da persone che non vogliono ascoltare. Condividere questi scritti con altri significa trovare solidarietà, abbattere il muro del silenzio e della solitudine. Farli leggere ad un medico, o al responsabile di una struttura sanitaria, induce ad affrontare il rapporto medico-paziente in modo diverso, più costruttivo, facilitando l’accesso alle cure per tutte le donne, ai nuovi farmaci, ma anche a quel supporto sociale, emotivo ed assistenziale che infinite volte viene dimenticato. È così che il percorso terapeutico può diventare più efficace, individuale, ricco. Non solo mirato alle cellule tumorali – con farmaci preziosi – ma anche alla qualità della vita che nel frattempo continua.

Ha spiegato l’attrice Emanuela Grimalda:

“Sono delle guerriere queste donne, un esercito pieno di voglia di vita e che trasmette vitalità. Siamo noi che dobbiamo voltarci, guardare ed ascoltarle. Possono insegnarci tanto, a reagire alla quotidianità e noi al contempo offrirgli un supporto, un volto. Basta non voltare le spalle”.

 

I numeri del tumore al seno metastatico

⦁ Ogni anno nel mondo, si registrano circa 1 milione 700 mila nuove diagnosi di tumore al seno.
⦁ Solo il 5-10% delle donne ha una diagnosi iniziale già in fase avanzata con metastasi.
⦁ Il 30% delle donne con diagnosi precoce può sviluppare in seguito metastasi.
⦁ In Italia la sopravvivenza da carcinoma mammario avanzato o metastatico è molto aumentata passando dai 15 mesi degli anni ’70 ai 58 mesi di inizio Duemila (fonte AIOM-AIRTUM).
⦁ Nel 2015, sono stati stimati globalmente 560.000 decessi causati da tumore al seno, oltre il 90% dei quali dovuto a metastasi.

 

La campagna torna anche nel 2018. Per maggiori informazioni e per raccontare la vostra storia visitate il sito www.voltatiguardaascolta.it e la pagina
www.facebook.com/voltatiguardaascolta