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Occhiali per il 3d, non pericolosi: caso chiuso

Sui film in 3D, o meglio sugli occhiali per la visione tridimensionale,  sembra sia stata detta veramente  l’ultima parola:  “No!”, non fanno male alla salute. Ma ripercorriamo le tappe. In un primo momento si era parlato di pericolosi disturbi a causa dei sintomi che la visione in 3 D potevano provocare (mal di testa, nausea, vertigini e svenimenti).

Il Ministero della Salute, aveva chiesto un parere sulla questione al Consiglio Superiore di Sanità che a sua volta aveva concluso:  possibili disturbi possono insorgere in bambini piccoli, sia perché ancora la visione binoculare non è ancora del tutto sviluppata, sia perché possono essere affetti da altri difetti visivi ancora non diagnosticati.

Gli occhialini inoltre passando tra migliaia di persone, potevano facilitare la diffusione di congiuntiviti batteriche o virali. Da lì una circolare con regole precise (clicca qui per approfondire):  occhiali monouso, divieto ai minori di sei anni e pausa obbligatoria tra un tempo e l’altro del film per riposare la vista. La Società Italiana di Oftalmologia, si è subito dichiarata perplessa, ma ha comunque voluto “vederci chiaro”, approfondendo la tematica in una consensus conference che si è svolta la scorsa settimana: 

 “Abbiamo riunito i maggiori esperti di tutti i settori coinvolti – spiega Matteo Piovella, presidente della Soi – e ci sentiamo di tranquillizzare la popolazione. Esistono dei soggetti ipersensibili a queste tecnologie, ma come per altri fenomeni (ad esempio i fastidi che si hanno leggendo in treno o in macchina), quando si smette passa tutto, senza danni permanenti. Questo vale sia per il cinema che per tv e videogiochi visibili in tridimensionale, che nei prossimi anni invaderanno le case”.

La situazione aveva creato un notevole allarme, soprattutto tra i genitori, anche riguardo agli stessi occhiali. Piovella ha confermato: quelli usa e getta vanno bene, per quelli che si riutilizzano basta attuare normali misure igieniche. La Soi ha comunque lanciato uno screening su 500 persone, che verranno visitate dopo la visione di film in 3D.

[Fonte: Ansa.it ]