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Urologia, il punto della situazione al congresso della Siu

 Cancro alla vescica, reni, hpv maschile: si parla di questo e molto altro presso il Congresso Annuale della Società Italiana di Urologia. E con gli occhi dell’Europa puntati con attenzione su ciò che si deciderà e parlerà:  non sono infatti inusuali collaborazioni tra i nostri ricercatori e quelli europei in materia di urologia. Studi e ricerche che stanno contribuendo in maniera sostanziale alla crescita dell’informazione nel settore.

Tra i temi più dibattuti, sicuramente quelli riguardanti le metodologie di intervento. In particolare a destare il plauso e l’ammirazione degli adetti ai lavori ci sta pensando il robot Da Vinci, sempre più utilizzato da molti professionisti in tutto il mondo per operare, in diversi campi di riferimento, su organi e protocolli che necessitano di mini-invasività e precisione.

Si parla in particolare della necessità e della possibilità esistente di agire in via laparoscopica per operare sulle patologie renali in modo da limitare al minimo indispensabile  i problemi per il paziente tagliando l’utilizzo di protocolli dolorosi e non privi di sicurezza.

All’interno dell’incontro si effettua il punto della situazione anche per ciò che riguarda i tumori superficiali della vescica. Questo perché sebbene  l’80% sia appunto “superficiale”, una buona parte di questi penetra poi in profondità richiedendo una terapia d’attacco maggiore. Riuscire a guarire questi tumori nel loro stadio iniziale deve rappresentare la chiave per sconfiggerli. Allo stesso modo si deve agire per quanto riguarda il cancro della prostata.

Questo perché, come spiega anche il prof. Vincenzo G. Mirone, segretario generale della Siu , questa patologia non solo colpisce 48mila persone ogni anno nel nostro paese, ma risulta essere uno dei tumori con più alta mortalità per gli uomini.  Ed è un peccato, visto che numerosi studi pregressi hanno dimostrato che è possibile sia curare questo tumore, sia cronicizzarlo attraverso una opportuna terapia farmacologica che agisca sia sul tumore sia sul sistema immunitario della persona.

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