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Bambini italiani: affetti da obesità e stile di vita errato

La salute dei bambini italiani non è proprio al meglio! A ricordarlo i risultati del progetto “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, presentati ieri. Si tratta del primo monitoraggio nazionale su obesità, alimentazione, attività fisica, fumo e alcol nei giovani dai 6 ai 17 anni.

Sono stati analizzati cioè tutti quei fattori di rischio che tendono a cronicizzarsi con l’età adulta e a provocare patologie serie. Tre sono state le indagini che hanno coinvolto questi bambini ed adolescenti: Okkio alla Salute 2010, Zoom8 e l’Health Behaviour in School-aged Children (HBSC-promosso direttamente dall’Organizzazione mondiale della sanità). Vediamone i dati nel dettaglio.

L’11% dei bambini di 8 anni circa è obeso ed il 23% soprappeso; il 36 % dei loro genitori non ha la percezione dell’eccesso dei chili nei figli; il 9% dei ragazzini non fa la colazione ed il 30% salta anche la merenda: 1 su 4 rifiuta frutta e verdura, mentre più del 50% consuma quotidianamente bevande zuccherate e gassate! 1 su 5 pratica settimanalmente un massimo di un’ora di sport a settimana, il 70% di loro non ha l’abitudine di andare a scuola a piedi e solo il 27% gioca per più di due ore al dì all’aria aperta, nei giorni feriali. Si tratta di una media nazionale, perché mano a mano che si scende verso il sud mancano i luoghi e le strutture adeguate a svolgere questo tipo di attività. 1 ragazzino su 2 ha la televisione in camera.

Con gli adolescenti le cose non vanno meglio: sempre alti i tassi di eccesso ponderale che arriva a toccare il 29% nei ragazzi ed il 20% nelle ragazze undicenni, per scendere a 15 anni rispettivamente al 26% nei maschi e al 12%.

Ancora più scarso il consumo di verdura, specie al sud e tra i maschi. Purtroppo il 40% dei ragazzi (ed il 24% delle femmine di 15 anni) dichiara di consumare alcol almeno una volta a settimana; il 19% dei quindicenni fuma almeno una sigaretta ogni sette giorni.

Ma cosa fare? Il Ministero della Salute e l’ISS (Istituto superiore di sanità) oltre che con queste indagini si sono da tempo attivati in iniziative divulgative per correggere sin dal nascere questi scorretti stili di vita. Un esempio sono il kit di “Canguro SaltaLaCorda” e di “Forchetta e Scarpetta” (qui).

I genitori intervistati ritengono invece che un miglioramento della situazione si possa ottenere riducendo la pubblicità degli alimenti confezionati, aumentando le ore di attività fisica a scuola e potenziando le strutture sportive pubbliche. Tutto fortemente condivisibile, ma ci vuole forse un impegno più diretto nel ruolo genitoriale, con l’esempio, modificando in caso di bisogno anche i propri stili di vita sbagliati.

Il progetto promosso dal Ministero della Salute/CCM (Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie) nell’ambito del programma strategico “Guadagnare salute – rendere facili le scelte salutari”, è stato coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, con le Regioni e le Aziende Sanitarie, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e le Università di Torino, Siena e Padova.