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Protesi al silicone, i rischi per la salute

L’innesto di protesi al silicone, non è immune da rischi e soprattutto non è eterno. Come ha sottolineato un rapporto presentato dalla Fda, l’Agenzia americana sul controllo dei farmaci, almeno 1 donna su 5 che ha deciso di rifarsi il seno, è costretta a ricorrere ad un secondo intervento nel giro di 10 anni a causa delle complicazioni che insorgono nel tempo.

Non bisogna dimenticare, infatti, che la mastoplastica additiva, ovvero l’aumento del seno, è pur sempre un intervento chirurgico e non va sottovalutato. Senza contare, che il 2-2,5% degli interventi sviluppa delle infezioni, ed è la causa principale delle malattie che seguono questo tipo di operazione. Eppure, il numero delle donne che decidono di rifarsi il seno è in continuo aumento.

Ecco, perché Brigitte Pittet dell’unità di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’ospedale universitario di Ginevra, in Svizzera, ha deciso di stilare un elenco di tutti i rischi a cui si va incontro quando ci si sottopone alla mastoplastica additiva. Le donne che scelgono la strada delle protesi al silicone, infatti, devono essere pienamente consapevoli dei pericoli per la salute legati a questo tipo di operazione.

I fattori di rischio, secondo la dottoressa Pittet, sono moltissimi e persino ad anni di distanza dall’impianto, mentre nell’immediato i disturbi più frequenti sono le infezioni acute che si presentano con febbri alte, forti e crescenti dolori ed eritema. Solo per fare un esempio, la sindrome da shock tossico, ha fatto registrare almeno 2 decessi. Le pazienti, perciò, dovrebbero essere informate che, come per le altre procedure invasive che comportano l’innesto di materiale estraneo, gli impianti al seno possono portare a complicazioni potenzialmente pericolose. Tuttavia, se in buone mani, secondo la dottoressa Pittet, l’infezione resta un evento piuttosto raro.

Riguardo, invece al rischio di tumori, nonostante non sia stato dimostrato che le protesi al seno siano un fattore di rischio per la comparsa del cancro alla mammella, possono comunque interferire con le indagini di routine come le mammografie.

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