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Sanità, dimezzata assistenza per conti in ordine

Assistenza sanitaria vs conti in ordine. Indovinate chi vince nonostante qualche pecca? Purtroppo la seconda. E la nostra delusione non è cagionata dalla buona salute dei conti italiani in sanità, ma dal fatto che per ottenere questo risultato, metà della popolazione della penisola italica è in pratica senza assistenza.

E questo è davvero uno smacco per quel sistema sanitario nazionale che fino a qualche anno fa veniva considerato tra i primi 5 al mondo in quanto ad efficienza. Il rapporto Oasi 2013 è abbastanza chiaro. L’Osservatorio sulle aziende e sul Sistema sanitario italiano lancia un allarme molto che preciso che non andrebbe ignorato. La gente malata non riceve più l’assistenza sanitaria sufficiente a curarla adeguatamente. Saremo anche sobri ed il disavanzo economico della sanità più basso rispetto agli anni passati ed anche regioni come il Lazio e la Campania, tra le più “birichine” in quanto a conti pubblici, sono migliorate notevolmente.

Ma questo da ciò che emerge dal rapporto è avvenuto ai danni della popolazione. E ne abbiamo riprova attraverso la situazione dei pronto soccorso del Lazio: mancanza di posti letto, personale ridotto ai minimi termini ed allo stremo delle forze. Chi può permettersi un’assistenza sanitaria privata, comprese di visite specialistiche, ha senza dubbio più possibilità di essere curato e velocemente rispetto a chi deve sottostare a lunghissime liste di attesa anche per una semplice radiografia.

E le regioni più povere sono quelle che soffrono di più di questo concatenarsi di eventi. Un discorso a parte meriterebbero poi anche i farmaci. Molte famiglie possono contare solo su quelli donati nelle farmacie relativamente ad iniziative di beneficenza e cosa dire della difficoltà di reperire farmaci generici di alcuni medicinali specifici? La situazione, come potete notare è tutt’altro che rosea. Quando si capirà, secondo voi, che attraverso i tagli alla sanità non si fa il bene del cittadino e che ad essere eliminati, anche dalla sanità, devono essere gli sprechi e non il necessario?

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