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Inquinamento e temperature rigide aumentano gli infarti

Le temperature estreme, si sa da tempo, portano ad un incremento dei decessi. Così come avviene in estate, quando si toccano i 40 gradi, anche in inverno quando il termometro scende troppo sotto lo zero, molte persone, soprattutto anziane, subiscono arresti cardiaci. Un nuovo studio ci conferma scientificamente che questo avviene, e soprattutto evidenzia un punto importante: anche l’inquinamento fa la sua parte.

Analizzando un totale di 45 studi riferiti alle morti per infarto (19 dei quali legate alla temperatura e 26 all’inquinamento), Krishnan Bhaskaran della School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra ha potuto concludere che ogni 10 infarti dovuti alle temperature rigide, si aggiungono da uno a quattro decessi dovuti all’inquinamento.

L’aspetto preoccupante è che, se per quanto riguarda le temperature, c’è una soglia del pericolo, cioè una gamma di temperature, considerate miti, che non mettono in pericolo la salute del malato, per quanto riguarda l’inquinamento questa soglia non c’è. Sarebbe come dire che l’inquinamento, anche minimo, uccide. Ed infatti la maggior parte di questi casi avviene in città.

[Fonte: Ansa]