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Epidemia colposa ed emergenza rifiuti: rinvio a giudizio per la Iervolino a Napoli

 Si dice perplessa ma serena. Rosa Russo Iervolino è stata rinviata a giudizio per epidemia colposa. Gli eventi risalgono all’emergenza rifiuti del 2008. In realtà il suo non è l’unico nome illustre messo sotto accusa dalla procura di Napoli. Con lei infatti figurano Antonio Bassolino, l’ex prefetto di Napoli Alessandro Pansa ed una ventina di altre persone. In particolare a loro carico ci sarebbe l’inerzia, il non aver fatto abbastanza per evitare l’accumulo di immondizia nelle strade che avrebbe provocato numerosi malori. In particolare, un’epidemia di disturbi gastrointestinali e manifestazioni cutanee in tutta la città dove i rifiuti sono rimasti abbandonati dal 1 Novembre 2007 al 15 Gennaio 2008.

La Iervolino si è lasciata sfuggire un commento al riguardo:

“ Mi sembra stano sentir parlare di un’epidemia. Le Asl e le dichiarazioni dello stesso Ministro per la Salute, hanno evidenziato il contrario”.

Ma a confermare la relazione tra i fatti indagati che hanno condotto il procuratore a firmare il provvedimento di rinvio a giudizio insieme a Francesco Greco, che coordina la sezione per i reati contro la pubblica amministrazione sono stati tre periti, nominati da quest’ultimo: un medico legale e due epidemiologi che hanno svolto un’accurata indagine. Dai contenuti diversi però rispetto alle Asl. I tre esperti hanno analizzato e conteggiato le vendite dei farmaci di tutta la provincia di Napoli individuando un’impennata dei medicinali per curare specifiche reazioni cutanee e soprattutto gastrointestinali. I dati sono stati poi confrontati con Salerno, che ha caratteristiche epidemiologiche molto simili alla capitale campana, per densità di popolazione e clima: qui nessun picco di farmaci ed al contempo nessuna emergenza rifiuti.

Esclusi altri fattori come la commercializzazione di cibi tossici o avariati, o l’inquinamento atmosferico, nonché virus stagionali, gli esperti sono giunti alla conclusione che la causa dell’aumentata vendita di alcuni farmaci non poteva che dipendere dalle cattive condizioni igieniche e sanitarie di base, provocate dai rifiuti abbandonati in strada per mesi. Staremo a vedere cosa emergerà, certo è che qualcuno ha avuto dei problemi di salute!

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