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Tumori, fluoro-edenite di Biancavilla è cancerogena

La fluoro-edenite è cancerogena e a affermarlo con certezza è l’ International Agency for Research on Cancer (IARC) che inserisce a tutti gli effetti questo elemento nel gruppo 1, quello che identifica i cancerogeni umani certi. Dopo anni di studio, dunque, si è arrivati a quello che in molti già pensavano: la fluoro-edenite di Biancavilla, piccolo paese alle pendici del vulcano Etna, è la causa dell’aumento dei tumori nella popolazione della zona.

La ricerca dello IARC, alla quale hanno contribuito anche gli studiosi del Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’ISS, individua nell’inquinamento ambientale la causa dell’eccesso di mortalità per tumore maligno della pleura localizzato in questa cittadina siciliana dove sono state moltissime le persone alle quali è stato diagnosticato questo tipo di tumore maligno.

Le fibre di fluoro-edenite sono state ritrovate per la prima volta nel comune di Biancavilla nel quale, a partire dagli anni Cinquanta, sono stati utilizzati materiali da costruzione estratti da una cava. Questi materiali, evidentemente cancerogeni, hanno prodotto polveri che si sono poi disperse nell’aria, inquinando e provocando la contaminazione dell’aria nelle case e non solo lì. La ricerca condotta da IARC e Iss ha portato ad affermare che c’è stretta correlazione tra inquinamento ambientale della zona di Biancavilla e eccesso di incidenza e aumento di mortalità per mesotelioma nella popolazione di quel piccolo paese, senza differenze tra uomini e donne ma con una incidenza particolarmente alta nei giovani adulti sotto i 50 anni.

Mesotelioma pleurico, dunque, come conseguenza principale di un ambiente profondamente inquinato da fibre di fluoro-edenite. Ma non solo, perché tra le malattie strettamente connesse alla presenza di questi elementi cancerogeni nel suolo e nell’aria, vengono individuate anche mesotelioma del peritoneo, del pericardio e della tunica vaginale del testicolo, il tumore maligno della laringe, della trachea, dei bronchi polmoni e dell’ovaio oltre che pneumoconiosi.

L’allarme adesso è scattato definitivamente e quello che nell’immediato si può fare è adoperarsi per un risanamento ambientale che deve essere l’obiettivo principale da perseguire in termini di salute pubblica, per cercare di ridurre i rischi che altre persone possano ammalarsi.

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