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Depressione, dormire meno possibile cura?

Combattere la depressione dormendo di meno? A quanto pare il rimanere svegli per 24 ore senza cedere al sonno rappresenterebbe secondo gli scienziati della Medical University of South Carolina e del Rhode Island Hospital la soluzione migliore e più efficace.

 

Potrà sembrare sconvolgente, ma i dati parlano di un buon 60% di pazienti che dopo il primo giorno di questa particolare terapia mostrano miglioramenti sensibili nei confronti del loro stato di depressione. Come soluzione è decisamente più veloce delle 6-8 settimane necessarie agli antidepressivi per fare effetto, ma è sicuramente una soluzione a breve termine in quanto a durata. Per questo motivo gli esperti stanno tentando di trovare una terapia che possa unire la privazione del sonno alle sostante sintetiche che agiscono direttamente sul cervello.

La grande pecca di questo metodo dell’”insonnia” è che gli effetti positivi terminano non appena il paziente si addormenta. Scientificamente, secondo i ricercatori, dipende tutto dalla produzione di serotonina aggiuntiva causata dalla mancanza di sonno, la quale replica l’azione dei medicinali contro la depressione. E’ per questo che negli atenei stanno concentrando i loro sforzi sul testare diverse soluzioni, unendo la cronoterapia  con la fototerapia e gli antidepressivi. In questo modo si dovrebbe riuscire ad ottenere il massimo del beneficio su un periodo di tempo più lungo. Questo studio in partenza coinvolgerà 80 pazienti affetti da depressione media e grave. Essi verranno per tre giorni privati del sonno:  dalle 22 e 30 del primo giorno per l’intera notte e la giornata successiva. Si consentirà poi loro di dormire dalle 18 fino all’una di notte. E da lì ricomincerà il ciclo di veglia su orari diversi. La mattina, nel momento di veglia, tutti i pazienti verranno sottoposti a delle sedute di luce brillante.

Se questa ulteriore ricerca mostrerà la sua validità, gli scienziati ufficializzeranno questo approccio terapeutico per coloro che non reagiscono positivamente alle normali terapie.

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