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Tumore al polmone, efficacia nivolumab e ipilimumab

Tumore al polmone, quale è l’efficacia di nivolumab e ipilimumab unite in un unico trattamento? Scopriamolo insieme grazie allo studio “CheckMate -012” presentato di recente in un incontro di settore a Vienna.

Il tumore al polmone è uno dei killer più severi dell’essere umano, la sua mortalità supera quella del cancro al seno, alla prostata ed al colon messi insieme. Le cause possono essere molteplici e purtroppo nella maggioranza dei casi, circa il 60%, la diagnosi non arriva in modo precoce. Una buona speranza di cura è rappresentata dall’immunoterapia, ovvero dai trattamenti basati sul potenziamento del sistema immunitario per attaccare le cellule tumorali.

In particolare, della combinazione tra nivolumab e ipilimumab si è parlato nel corso della 17esima Conferenza mondiale sul tumore del polmone promossa dall’International Association for the Study of Lung Cancer.  Essa ha mostrato dei risultati molto importanti relativi ai farmaci quando usati come trattamento di seconda linea nella fase avanzata del tumore al polmone. Quello a cui puntano i ricercatori è l’individuazione delle categorie di pazienti che possono beneficiare di più di questo mix al momento della diagnosi e quindi utilizzandolo come trattamento di prima linea.

Lo studio “CheckMate -012” in caso di neoplasia non a piccole cellule ha mostrato una risposta media obiettiva pari al 43%: quasi il doppio rispetto al nivolumab da solo. Per il futuro, si spera, di far evitare ai malati di cancro al polmone la chemioterapia per agire direttamente con l’immunoterapia sfruttando, tra l’altro, una maggiore tollerabilità. E sebbene ci si trovi ancora ad un punto iniziale della ricerca, gli anticorpi monoclonali sembrano riuscire ad approcciare in modo corretto anche il tumore al polmone a piccole cellule.

A prescindere dall’efficacia della terapia così composta, è stato possibile evidenziare come il momento della diagnosi rappresenti la discriminante per la sopravvivenza: maggiore la sua precocità, tanto più alte saranno le possibilità di guarigione per i pazienti.

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