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Astrazeneca, ricominciano le vaccinazioni

Ricominciano dopo il via libera dell’Ema le vaccinazioni anticovid in Italia usando il vaccino Astrazeneca, sospeso brevemente per eseguire controlli su una potenziale relazione tra i casi di trombosi verificatisi in diverse parti d’Europa e la somministrazione del preparato anglo-svedese. Il vaccino è considerato sicuro.

Via libera al vaccino Astrazeneca

Per l’Ema il vaccino Astrazeneca non è “associato all’aumento del rischio complessivo di eventi tromboembolici e coaguli di sangue” e la stessa Aifa, agenzia italiana del farmaco, ha dato il suo ulteriore via libera, spiegando all’interno di una nota come siano venute meno le motivazioni alla base “del divieto d’uso in via precauzionale dei lotti del vaccino” stabilito lo scorso 15 marzo. Il via libera alle vaccinazione è avvenuto dopo un confronto con il Ministero della Salute e con la direzione generale della Prevenzione e il Consiglio Superiore di Sanità.

Astrazeneca ha ribadito dal canto suo come non vi sia un aumento del rischio di trombosi inoculando la sua formazione, assicurando la massima collaborazione e l’aggiornamento costante delle informazioni sul prodotto, implementando le raccomandazioni del Prac, Pharmacovigilance Risk Assessment Committee dell’Ema. L’ente, per voce della direttrice esecutiva Emer Cooke ha fatto sapere che sono state fornite a tutti i paesi che avevano sospeso le vaccinazioni tutte le informazioni necessarie ad eseguire una corretta valutazione e a prendere una decisione.

Non mancherà, aggiungono da parte dell’Ema, uno sforzo importante per indagare più a fondo sui rari eventi avversi segnalati in seguito alla vaccinazione con Astrazeneca dato che si è iniziato a vedere “un piccolo numero di casi di un raro e inusuale ma molto serio disturbo della coagulazione e questa osservazione ha innescato una ulteriore revisione focalizzata“.

Sintomi per i quali rivolgersi al medico

L’Ema ha dato il suo via libera all’uso del vaccino Astrazeneca ma ha, allo stesso tempo, indicato quali sono i potenziali sintomi sospetti di cui tenere conto dopo l’inoculazione del vaccino:

Affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o sensazione di freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle.

L’Agenzia europea del farmaco suggerisce, in presenza di questi sintomi di cercare assistenza immediata, sottolineando di essere stati vaccinati di recente. I casi segnalati finora sono stati quasi tutti riscontrati in donne sotto i 55 anni: una eventualità che pone l’ente nella necessità di continuare a indagare ma allo stesso tempo di avallare la possibilità di continuare con la campagna vaccinale.