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Candida Auris, c’è da temere nuova pandemia?

I Center for Disease Control and Prevention americani hanno lanciato un allarme globale per la diffusione della Candida Auris: un fungo che si sta rivelando difficile da curare per la resistenza mostrata nei confronti dei principali medicinali atti alla sua distruzione.

Ambito ospedaliero il più colpito

Ancora non si parla di pandemia, ma la diffusione di questo fungo è stata riscontrata praticamente in ogni parte del globo, in alcuni casi in maniera molto importante, a tal punto da rendere necessario il discutere una strategia comune per tutti. La Candida Auris ha già mostrato di essere un fungo difficilmente curabile e in alcune persone addirittura letale. Il vero problema legato a questo tipo di infezione è che ha una capacità molto elevata di diffondersi in ambito ospedaliero, dove i pazienti spesso presentano delle difese immunitarie non sufficientemente forti da poter affrontare in maniera priva di pericoli questo patogeno.

Secondo i dati raccolti dagli americani molti focolai in giro per il mondo sono proprio legati all’assistenza sanitaria, fattore che ha reso ancor più difficile controllare la diffusione di questo fungo. Essenzialmente sono tre le preoccupazioni degli scienziati: la prima è che il fungo in molti casi appaia essere multiresistente, ovvero che abbia sviluppato resistenza ai farmaci antifungini comunemente usati. Alcuni ceppi di Candida Auris sono apparsi essere non sensibili tutte e tre le classi di antimicotici esistenti. Un fattore che in ambito ospedaliero potrebbe portare a causare addirittura una mortalità pari al 40%.

Difficoltà di diagnosi per la Candida Auris

L’altra preoccupazione dei CDC statunitensi è quella legata alla difficoltà di ottenere una diagnosi: a meno che i laboratori non posseggano della tecnologia specifica per rilevare il patogeno è molto alto il rischio di non essere in grado di identificarlo in tempo. L’ultima preoccupazione, e non per importanza, è quella che riguarda il sito di diffusione di questo fungo, ovvero gli ospedali: luoghi che per definizione dovrebbero essere mantenuti il più possibile sterili e privi di criticità.

La pericolosità della Candida Auris consta nel fatto che può raggiungere il flusso sanguigno e causare delle gravi infezioni, difficili da curare, in tutto il corpo: una problematica maggiormente presente nei pazienti che portano un catetere venoso centrale o altri tubi e drenaggi che possono favorire la diffusione dell’infezione. Tra i fattori di rischio per il contagio da Candida Auris vi sono anche interventi chirurgici subiti di recente, diabete, uso di antibiotici e antimicotici ad ampio spettro. Attenzione: il lo stesso è possibile in pazienti di tutte le età, a partire dai neonati fino ad arrivare agli anziani.