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Influenza? Nei bambini il contagio sarebbe maggiore se appartenenti allo stesso sesso

 L’influenza? Il contagio è maggiore se si appartiene allo stesso sesso. Ogni tanto si leggono queste notizie curiose che comunque hanno una validità scientifica. Ebbene questo sembra essere vero almeno per 370 bambini di una scuola elementare della Pennsylvania. Il ricercatore Simon Cauchemez ed altri colleghi hanno analizzato matematicamente come le reti sociali abbiano influenzato la diffusione del virus H1N1 al principio dell’allarme pandemia nel 2009. Gli autori hanno valutato con l’ausilio della scienza statistica un alto numero di parametri: dalla posizione dei banchi, agli orari di ingresso a scuola, ai percorsi per tornare a casa, ecc. Il tutto confrontato con i dati sui contagi emessi dal Centro per il Controllo delle Malattie (Cdc) di Atlanta e dalle autorità sanitarie locali, che hanno voluto l’indagine.

Gli studiosi hanno stabilito che per gli studenti in questione,  la probabilità di trasmettere l’influenza ai bambini dello stesso sesso è stata tre volte superiore rispetto alla possibilità di contagio del genere opposto, anche se seduto ad un banco più vicino! E l’interessante forse è proprio in questo dato:  secondo le conclusioni di Cauchemez i ragazzini con il compagno di banco infetto non hanno un rischio maggiore rispetto ad altri di contrarre la malattia. Inoltre, riferiscono gli autori, quando i funzionari hanno deciso di chiudere la scuola per prevenire ulteriori trasmissioni virali, non si sono avuti risultati rilevanti. Questo perché l’azione preventiva è stata tardiva: è arrivata infatti solo dopo 18 giorni dall’inizio dell’epidemia, quando ormai il 25 % circa dei bambini era stato colpito dall’Influenza A. Il virus aveva già fatto il suo percorso! Altri risultati dello studio hanno inoltre indicato come i bambini abbiano introdotto l’influenza tra le mura domestiche, eppure la maggior parte degli adulti non sarebbe stato contagiato dai bambini, ma da altre relazioni sociali. Che dire? Curiosa ed interessante questa ricerca. Certo è che non aggiunge gran che alla prevenzione necessaria per non far ammalare i bambini: la scuola permane il luogo di maggior contagio.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PNAS

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