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Papilloma virus, calano le vaccinazioni: cosa c’è che non va?

 Il Censis ha fatto il punto della situazione per ciò che riguarda il papillo mavirus nel nostro paese. E soprattutto a livello di informazione e prevenzione, purtroppo, non vi è da stare tranquilli. Perché sebbene il 94% delle italiane sia cosciente che il virus dell’HPV possa scatenare diversi tipi di tumori tra i quali quello al collo dell’utero, le vaccinazioni sono generalmente in calo. Cosa vi è di sbagliato? Cerchiamo di capire la situazione a fondo.

Almeno il 70% delle donne pensa che l’infezione da papillomavirus non possa colpire gli uomini e vi è addirittura un 8% che crede possa essere responsabile dell’Aids. Ancor peggio se possibile, solo il 20% delle donne è cosciente che quando si è sessualmente attivi non si possa eliminare il rischio di contagio. Una concezione che accompagna quella del 67,5% delle donne che crede che il sesso orale non possa essere un metodo di trasmissione.

Il campione preso in considerazione dal Censis è abbastanza ampio (circa 3500 donne dai 18 ai 55 anni) da farci rendere conto che l’informazione attualmente presente, non è sufficiente a dare una corretta visuale del virus e delle sue conseguenze.

Il calo delle vaccinazioni poi rappresenta un altro importante problema. Sebbene almeno il 65% delle attuali quattordicenni risulta vaccinata grazie al boom ottenuto il primo anno di immunizzazione gratuita, calano drasticamente sia i dati relativi alle nuove teenager ed alle donne con più di diciotto anni. In questo caso si passa ad un laconico 2%.

Data la tipologia di infezione, trasmissibile per via sessuale, sarebbe bene, come spesso molti medici hanno ripetuto e continuano a ripetere, pensare ad una seria campagna di vaccinazione anche per gli uomini. Non deve spaventare il costo del vaccino: non solo perché non eccessivamente alto nelle farmacie, ma soprattutto perché all’interno della Asl di competenza, l’acquisto dello stesso scende ad un terzo del costo totale. Attraverso una piccola spesa è possibile in questo modo abbattere uno dei maggiori fattori di incidenza di cancro del pene e dell’ano.

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Censis