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Virus Vaiolo, ritrovato in un frigo abbandonato

Sei fiale di virus del vaiolo sono state ritrovate in un frigo abbandonato in un laboratorio dismesso all’interno di un palazzo dell’Istituto di Ricerca Nazionale statunitense di Bethesda in Maryland, non autorizzato alla conservazione di queste fiale. Lo scioccante ritrovamento porta con sé una data: 1950.  E’ a quell’anno che risale il virus in esso contenute.

Fortunatamente la chiusura ermetica dei contenitori contenenti il vaiolo ha tenuto. Per ben 64 anni. Data la sia capacità di contagio, questo virus è considerato un arma bioterroristica. Sono solo due i centri autorizzati a contenerlo nell’intero globo, il Centro per le malattie infettive di Atlanta  negli Stati Uniti ed il Vektor Institute in Russia. Questa scoperta è, addirittura, una violazione dei concordati internazionali in merito. Quel che colpisce positivamente, in un incidente che dovrà poi essere spiegato in modo adeguato, è il mantenimento di queste fiale ad una temperatura di 5°C, perfetta per la loro conservazione all’interno di una scatola di cartone ammortizzata con del cotone. Le fiale, ora allo studio degli scienziati del Centro di Atlanta, verranno distrutte una volta verificata la loro non pericolosità.

E’ giusto mantenere i virus per studiarne possibili varianti, ceppi o mutazioni? La risposta è positiva. Anche se è necessario approcciarsi a questo tipo di materiali ed analisi con attenzione e facendo in modo tale che nessuna contaminazione possa avvenire. Quello che ci viene spontaneo chiederci è come sia stato possibile dimenticare in un frigorifero, che per fortuna non è stato mai spento e non ha smesso di funzionare, delle fiale con una malattia potenzialmente mortale. Il fatto che sia stata debellata definitivamente grazie alle vaccinazioni negli anni 70-80, non cambia il punto sulla sua pericolosità e su come facilmente potesse essere trasformata, in questo caso proprio per la mancanza di controllo, in un’arma bioterroristica pericolosa.  Molti paesi tra cui l’Italia, posseggono già pronte diverse migliaia di dosi di vaccino per qualsiasi eventualità. Ma perchè rischiare di incorrere nel loro bisogno?

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