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Genitori severi? I figli faranno più sesso

E’ l’effetto proibizionismo che ancora una volta colpisce le misure troppo rigide a favore di restrizioni più moderate. Se pensate che con i vostri figli sia necessario il pugno di ferro per ottenere una condotta limpida, la ricerca contraddice la teoria della severità come mezzo per educare i giovanissimi.

Sempre più adolescenti si avvicinano al sesso in età precoce e se è vero che non esiste un tempo giusto per amare, è altresì preoccupante che oggi molte ragazze abbiano il primo rapporto completo ad appena tredici anni. Un recente studio, condotto da Rebekah Levine Coley del Boston College, ha evidenziato il ruolo educativo della famiglia e l’influenza sulle scelte sessuali dei figli.


La ricerca è stata condotta su 5.000 adolescenti statunitensi, suggerendo come unica soluzione al sesso precoce una maggiore libertà e meno controllo da parte dei genitori. Sembra paradossale, eppure è così. Anche se non ci sono prove certe che la rigidità dei genitori rappresenti un incentivo alla trasgressione per i più giovani, è altresì vero che i teenagers che ricevevano meno restrizioni diventavano più maturi e capaci di scegliere in autonomia senza sentirsi soffocati dal peso della volontà altrui.

L’adolescenza è un periodo critico e tutti noi, facendo un salto indietro nel tempo, ricordiamo quella voglia di andare contro le regole, per il semplice gusto di fare il contrario di quello che gli adulti si aspettavano da noi. Per questa ragione gli psicologi suggeriscono di concedere maggiore libertà ai figli, di non fissare assurde regole troppo rigide, fatte apposta per stimolare il desiderio di infrangerle.

Il sesso non deve assolutamente divenire uno di questi schemi rigidi vietati dagli adulti ai più giovani, perchè questo alimenta al contrario la necessità di provare il proibito, acquistando un fascino irresistibile per gli adolescenti. Negando perentoriamente ai figli di fare sesso prima di una certa età e spiandone con apprensione i movimenti per verificare se sta trasgredendo, non si fa che remare contro e attirare l’effetto opposto: spingere i teenagers verso l’atto sessuale, sentito non come naturale e spontaneo ma come semplice violazione di una regola imposta dagli adulti.

I ragazzi coinvolti nello studio della dottoressa Coley, nati tra il 1980 ed il 1984, sono stati interrogati sul loro rapporto con i genitori. Quelli che svolgevano attività ludiche, religiose o semplicemente cenavano e dialogavano insieme ai familiari, non avevano avuto rapporti sessuali in età precoce. Il dialogo scherzoso, la complicità, l’ambiente rilassato favorivano un atteggiamento mite e tranquillo. Regole rigide e genitori chiusi, al contrario, stimolavano a cercare attenzioni e calore altrove, finendo spesso in avventure sessuali sbagliate.

Certo, non bisogna esagerare con la libertà, nè tantomeno inseguire il ruolo di genitore-amico che spiazza i figli ma un giusto equilibrio tra severità e comprensione. Un compito non facile, che porta a sbagliare spesso, quello del genitore. Ma pur sempre un ruolo, che non va nè accentuato con controlli eccessivi da detective, nè allentato troppo con mamme e papà che distribuiscono profilattici a figli appena undicenni.