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Rallentare l’invecchiamento è possibile, ma non solo con gli antiossidanti

Non smettere ancora di bere il vino rosso e prendere vitamine. Questi sono tra gli antiossidanti più presenti nelle nostre diete, e ci permettono di vivere più a lungo, ma non sono gli unici fattori per rallentare l’invecchiamento almeno secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Genetics, il quale mette in dubbio la teoria che lo stress ossidativo sui nostri tessuti accorcia la durata della vita.

Questo perché i ricercatori della McGill University, in Canada, hanno identificato mutazioni in 10 geni diversi nei vermi (i geni si ritiene siano identici alle loro controparti negli esseri umani), i quali estendono la loro vita senza ridurre il livello di stress ossidativo. I risultati contraddicono la teoria popolare che la produzione di sostanze per la tossicità delle specie reattive dell’ossigeno nei tessuti sia responsabile dell’invecchiamento.

Ci auguriamo che il nostro studio aiuterà a temperare l’accento eccessivo posto sulla nozione che lo stress ossidativo provoca l’invecchiamento e quindi che gli antiossidanti potrebbero combattere l’invecchiamento. Ci auguriamo anche che i geni che abbiamo scoperto possano essere utilizzati in futuro per modulare il metabolismo energetico in un modo che possa aiutare a ritardare i problemi di salute legati all’invecchiamento, e possibilmente aumentare la durata della vita stessa

ha dichiarato Siegfried Hekimi, autore senior dello studio del Dipartimento di Biologia presso l’Università McGill di Montreal. Per arrivare alla loro scoperta, gli scienziati hanno esposto dei vermi (Caenorhabditis elegans) ad una sostanza chimica che provoca cambiamenti casuali nel DNA, ed hanno osservato i cambiamenti in coloro i quali avevano un tasso di metabolismo lento, che si manifesta nella lentezza del loro sviluppo e nelle risposte comportamentali. Hanno poi identificato le mutazioni in questi vermi che hanno causato questo effetto, rivelando 10 distinti geni coinvolti nel metabolismo. Gli scienziati prevedono che l’animale con metabolismo lento possiede un minor stress ossidativo. Questo suggerisce che un lento ritmo di vita ed un metabolismo energetico ridotto sono sufficienti ad aumentare la longevità, anche se lo stress ossidativo non viene ridotto.

Questa ricerca suggerisce che se solo si mangiasse di meno, non soffriremmo tanto come quando siamo costretti a mangiare solo i broccoli perché ricchi di antiossidanti

ha concluso ironicamente Mark Johnston, redattore capo della rivista Genetics.

[Fonte: Sciencedaily]