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Piastrine basse, alimentazione e dieta per la cura

Le piastrine e la loro funzione sono fondamentali per il funzionamento del nostro organismo. Quando il loro numero scende al di sotto delle 150 mila unità si deve parlare di piastrine basse e piastrinopenia. Vediamo insieme il tipo di alimentazione o dieta che possiamo seguire per aiutare il nostro corpo a produrne di più.

Piastrine basse, alimentazione e dieta

Quando il livello di piastrine nel sangue scende, cambiano le nostre necessità nutrizionali. Soprattutto se questo calo è dovuto in qualche modo alla perdita dei nutrienti che collaborano alla produzione dei trombociti. Uno degli elementi che di solito è necessario reintrodurre nella dieta con forza è il ferro. E’ quindi suggeribile mangiare spinaci, lenticchie, songino, peperone rosso e guayaba che è disponibile nel nostro parse in forma di succo di frutta.

Alimenti conosciuti per far salire il numero delle piastrine  nel sangue sono inoltre carote, barbabietola e sedano. Ecco quindi che anche se si è vegani si può giocare molto con verdure e legumi senza intaccare particolarmente il proprio tipo di dieta. Crude o in minestra, questi cibi sono ideali, insieme all’aglio.

La vitamina C aiuta la produzione delle piastrine: alimenti come arance, fragole e kiwi diventano quindi indispensabili, senza contare che per gusto ed apporto nutrizionale sono perfetti per qualsiasi tipologia di dieta. Come potete vedere si tratta, in tutti i casi di cibi gustosi ed adattabili alle diverse esigenze alimentari che possono palesarsi.

Piastrine basse, affidarsi ad uno specialista

Le piastrine basse rappresentano un problema che deve essere affrontato attraverso un serio consulto medico. In base alla gravità della piastrinopenia ed alle sue cause uno specialista può indicare alla persona la giusta terapia da seguire e verificare la necessità più o meno presente di una trasfusione. Stabilito questo attraverso l’alimentazione possiamo aiutarci fornendo al nostro organismo i nutrenti necessari per la gestione del problema in modo naturale, lavorando di concerto con le indicazioni del medico curante.

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