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Il cervello dei fumatori funziona in modo diverso da quello dei non fumatori

Notizie sgradevoli e poco lusinghiere in arrivo per i fumatori incalliti: dopo la ricerca condotta qualche anno fa dagli studiosi delle università di Aberdeen ed Edimburgo che aveva rilevato una correlazione fra l’abitudine al fumo e il deterioramento progressivo dell’intelligenza, probabilmente causato dallo stress ossidativo cui il cervello, insieme ad altri organi, è sottoposto dal fumo, giunge la notizia che la cattiva abitudine di fumare danneggia anche le capacità decisionali. Ad affermarlo un gruppo di neurologi del Baylor College di Houston in Texas, guidati da Read Montague esperto di studi sulle capacità decisionali.

Gli scienziati statunitensi hanno scoperto che i processi decisionali dei fumatori sono diversi, e meno efficaci, da quelli dei non fumatori. Chi fuma infatti, se posto davanti a una serie di alternative fra le quali operare una scelta, non valuta le possibili conseguenze delle opzioni scartate. I soggetti dello studio, pubblicato su Nature Neuroscience, fumatori e non, sono stati coinvolti in un gioco in cui veniva chiesto loro di investire del denaro (virtuale), scegliendo fra due tipologie di investimento. Alla fine del gioco veniva comunicato loro quanto avevano vinto grazie alla scelta fatta e quanto avrebbero potuto vincere se avessero optato per l’investimento alternativo.

Il dato veramente straordinario è che quando veniva chiesto loro di ripetere l’esperienza i fumatori, diversamente dai non fumatori, facevano le loro scelte senza tener conto di quanto appreso nelle prove precedenti. Per scoprire come questo sia possibile è stata svolta una risonanza magnetica durante l’esecuzione del gioco. Questa però non ha rilevato nessuna differenza fra l’attivazione cerebrale dei due gruppi di soggetti, semplicemente i fumatori non erano in grado di immagazzinare o utilizzare le informazioni ricevute. Fumatori quindi esposti non solo al rischio di sviluppare cancro e patologie cardiovascolari, ma anche a quello di dimostrarsi…poco svegli. Chissà se questa, ennesima, sconfortante scoperta sui danni causati dal fumo non possa finalmente indurre i fumatori più irriducibili a smettere o, almeno, a rifugiarsi nella sigaretta elettronica.