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Primo trapianto membrane amniotiche su neonata in Italia

I suoi genitori l’hanno abbandonata perché malata ed i medici, utilizzando per la prima volta in italia il trapianto di membrane amniotiche su un paziente pediatrico le hanno salvato la vita. Una storia a lieto fine sia dal punto di vista medico che da quello personale.

La bambina è nata affetta da mielomengocele una malformazione del tubo neurale molto grave che porta alla mancanza della formazione degli archi posteriori della colonna vertebrale con conseguente fuoriuscita delle meningi e del midollo spinale. Una patologia che ha spaventato i suoi genitori al punto che si sono rifiutati di riconoscerla. Si tratta di una malformazione rara che all’ospedale Sant’Anna di Torino, dove la madre della piccola era andata a partorire senza essersi sottoposta ad esami durante la gravidanza, hanno deciso di trattare con una tecnica, come già anticipato, mai utilizzata in Italia su neonati ed ancora non discussa in studi all’estero.

A livello medico il difetto congenito è stato risolto abbastanza velocemente. Il vero problema per la sopravvivenza della bambina riguardava la chiusura della cute, fattore questo che avrebbe potuto portare anche problemi di ripresa motoria. E’ qui che gli esperti, guidati dal chirurgo plastico Giovanni Montà hanno deciso di utilizzare una tecnica che sui neonati non era mai stata applicata. Le membrane amniotiche utilizzate infatti hanno di speciale il fatto che posseggono delle caratteristiche rigenerative e antinfiammatorie molto spiccate.

Esse vengono estratte da placente raccolte dopo i tagli cesari che vengono inviate alla Banca dei Tessuti di treviso che le controlla, le tratta e le conserva per riutilizzarle. Di solito esse vengono utilizzate negli adulti per aiutare nelle ricostruzioni in caso di ustioni e ulcere cutanee.

Applicarle sulla piccola ha portato ad una riparazione della perdita di sostanza molto veloce, portando la neonata ad iniziare il percorso fisioterapico in modo precoce. La bimba dovrà rimanere in ospedale per qualche mese, dopodichè potrà essere adottata da una nuova famiglia.

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