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Protesi Pip, il responsabile confessa: “sapevo tutto, l’ho fatto per soldi”

Guai in vista per Jean-Claude Mas, il responsabile delle ormai famigerate protesi Pip (Poly Implants prothesis) che stanno mandando nel panico migliaia di donne in tutt’Europa le quali sono state “richiamate”, come si fa per le auto difettose, in ospedale a causa di materiali non a norma. Il silicone utilizzato per le protesi al seno non era conforme, ma non c’è stato un errore umano: è stato fatto apposta. Lo ha confessato proprio Mas nell’interrogatorio registrato sui verbali che sono stati resi noti oggi.

L’ho fatto per soldi. Sapevo che il gel non era certificato. L’ho fatto consapevolmente perché il gel Pip era più economico e la resa migliore

ha ammesso alle autorità il responsabile di tutta questa vicenda. Come ciò sia stato possibile però ancora non è chiaro. Il comitato di certificazione dei prodotti medici ha lasciato passare questo imbroglio, forse perché Mas è stato bravo a nasconderne le crepe, ma c’è il rischio che sotto ci sia qualcosa di peggio.

Intanto secondo le autorità europee sono già oltre 1.500 i casi di protesi che hanno dato problemi, tra quelle che si sono rotte e quelle che hanno provocato infiammazioni, mentre è incalcolabile il numero di donne che è dovuta ritornare dal chirurgo. In Italia si è tentato di evitare il panico non dando notizie sull’allarme, ma un chirurgo romano ha spiegato al Corriere della Sera di aver contattato 7 pazienti a cui aveva impiantato queste protesi per metterle al corrente della situazione.

Finora non c’è ufficialità di rischi di malattie legate alle protesi difettose, ma solo problemi “tecnici”, anche se c’è qualche sospetto su una ventina di casi di cancro al seno diagnosticato in altrettante donne che avevano effettuato l’intervento. Le autorità hanno subito specificato che non è stato dimostrato alcun legame certo tra le due cose, ma intanto il sospetto resta, tanto che Gran Bretagna, Venezuela, Brasile, Repubblica Ceca e Germania, oltre alla Francia, hanno già ufficialmente invitato le donne sottoposte a questa operazione a rioperarsi per l’espianto delle Pip.

[Fonte: Corriere della Sera]

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