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Prostata: preservarla grazie al botulino

Ipertrofia prostatica: in aiuto degli uomini arriva il botulino. Si, proprio quella tossina opportunamente iniettata nel viso delle donne per distendere le loro rughe ed i loro lineamenti.

Fino ad ora, in caso di ipertrofia prostatica benigna, una patologia che interessa fino all’80% degli uomini over 80, si agiva attraverso l’assunzione di un farmaco o,  in caso di estrema necessità  anche data l’età media dei pazienti, si ricorreva ad interventi chirurgici di diversa entità.

Grazie al Policlinico Gemelli di Roma, ed al suo studio pubblicato recentemente sulla rivista “Urology” ora è possibile combattere l’aumento del volume della prostata senza effetti collaterali ed attraverso una piccola e semplice infiltrazione di botulino, in grado di far tornare l’organo alle sue dimensioni normali. Sebbene ancora non approvato in via definitiva dal Ministero della Salute, il trattamento è già disponibile in alcuni centri italiani. Questo perché si tratta di una terapia ancora troppo recente priva di più riscontri sperimentali: nonostante ciò è comunque coperta dal servizio sanitario nazionale.

Per arrivare a tale traguardo, i ricercatori del Policlinico Gemelli di Roma hanno preso un campione di 77 uomini di età compresa tra i 50 e gli 80 anni e li hanno sottoposti all’iniezione di botulino nella prostata.  L’osservazione della prognosi dei pazienti ha evidenziato che il trattamento nella maggior parte dei malati è fonte di diminuzione delle difficoltà ad urinare e favorisce una riduzione delle dimensioni della prostata e dei livelli della glicoproteina ad essa legata: la PSA.

Inoltre, fattore molto importante tenuta conto dell’età del paziente medio affetto da ingrossamento della prostata, il trattamento con il botulino non causa nessun effetto collaterale e può essere effettuato con una semplice anestesia locale ed in day hospital, abbattendo contemporaneamente anche i costi delle strutture ospedaliere.

L’unico problema, se si può definire tale, di questo piccolo intervento, è che non è permanente. Dopo un anno circa dall’iniezione la prostata può tornare ad ingrossarsi, rendendo necessaria una nuova iniezione di botulino. Non vi sono infatti controindicazioni su un suo successivo riutilizzo per gli anni seguenti. E’ ad ogni modo una terapia consigliata solo per gli uomini che hanno una prostata piccola o media, e a quei malati che non rispondono positivamente ad una terapia farmacologica.

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