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Il lavoro fa ammalare, ne è convinto un italiano su due

Non c’è niente di più rischioso per la propria salute che alzarsi al mattino per recarsi sul posto di lavoro. A pensarlo sono ben dieci milioni di lavoratori italiani, il 44% degli interpellati da una recende indagine dell’Istat.

Tra gli intervistati, 8 milioni 706 mila si considerano in pericolo durante le ore trascorse a lavorare, a causa delle strutture decadenti, dei cantieri non a norma di sicurezza e delle innumerevoli morti bianche che hanno funestato il 2007. Per chi invece ha la fortuna di lavorare in edifici considerati sicuri, in agguato ci sono i problemi psicologici: stress da lavoro dipendente, tensioni con i colleghi, un capo particolarmente esigente ed irascibile, scarsa retribuzione rispetto al lavoro svolto, frustrazione dovuta ai pochi riconoscimenti. Ben 4 milioni 58 mila persone definiscono la loro condizione professionale a rischio per problemi psicologici.

Tra i settori neri per la salute figurano l’edilizia (63,4%), l’agricoltura (54,3%), i trasporti (48,3%), la sanità (45,5%), e le attività manifatturiere (44,7%). I lavoratori più esposti al rischio di incidenti restano comunque, per ovvi motivi, gli addetti alla Sicurezza Nazionale, ad Ordine Pubblico e Difesa Nazionale, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile.

Per quanto riguarda i danni psicologici provocati dall’attività lavorativa a risultare maggiormente colpite sono le donne impiegate nella sanità e nella pubblica amministrazione, vittime spesso di prepotenze e discriminazioni sessuali, che interessano soprattutto le figure professionali di collaboratrici e dirigenti, quest’ultime penalizzate nell’avanzamento di carriera. Dei danni per il benessere dell’organismo provocati dal precariato abbiamo già parlato, ma anche per gli impieghi fissi ci sono molte ripercussioni per l’equilibrio psicofisico.
Tra i disturbi maggiormente segnalati dai lavoratori all’Istat risultano per i problemi fisici mal di schiena, disturbi muscolari e ossei, male al collo e agli arti; mal di testa; patologie respiratorie e cardiovascolari, perdita di vista e udito. Per quanto concerne invece le turbe psicologiche, gli italiani hanno segnalato ansietà, depressione e stress.
[Fonte: Ansa]