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Pronto Soccorso, i colori dell’emergenza

 In questo periodo di festa, si moltiplicano le chiamate al pronto soccorso e l’area di emergenza delle aziende ospedaliere è spesso affollata di persone vittime di incidenti con botti e petardi, anziani che con l’irrigidirsi delle temperature,sono più esposti al rischio di ictus. Senza contare che, causa medici di famiglia in vacanza, spesso ci si rivolge alle prestazioni sanitarie offerte dall’ospedale, anche quando non ci sono rischi seri per la salute, intasando le corsie d’emergenza e mettendo sotto pressione i medici, spesso vittime di aggressioni e intimidazioni da parte di pazienti che vogliono assistenza immediata anche quando il loro codice non è classificato tra le urgenze.

Il nostro Servizio Sanitario Nazionale prevede infatti l’assegnazione già all’ingresso della priorità di visita e assistenza dei pazienti basata sulla gravità delle loro condizioni e non sull’ordine di arrivo. Inutile dunque comportarsi come se si fosse in fila alla posta, quando c’è in gioco la vita di altre persone. Non è raro infatti assistere a crisi di nervi dei familiari di persone non in pericolo di vita che creano caos e tensione dentro al pronto soccorso, riempiendo di improperi medici e infermieri.

Il triage, ovvero la selezione e l’assegnazione del codice di gravità, viene effettuato nei pronto soccorso che hanno 25.000 accessi per anno così come nei presidi  che non superano questa cifra ma operano nell’ambito di fiere, turismo stagionale con picchi elevati di pazienti soprattutto in giorni particolari dell’anno.

Il codice di gravità è assegnato da personale sanitario qualificato, seguendo i criteri definiti dal decreto del Ministero della Sanità del 15 maggio 1992:

  • codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure;
  • codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita;
  • codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili;
  • codice bianco: non critico, pazienti non urgenti;

Ovviamente, nel corso dell’attesa, si potrebbe passare da un codice all’altro e sarà compito dei preposti al triage rivalutare l’assegnazione del codice.

[Fonte: Ministero della Salute]