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Leucemia, studio italiano sulla quercetina, molecola delle cipolle

Cercare la soluzione a molte delle patologie ancora incurabili guardando all’alimentazione, studiando i preziosi elementi nascosti nei cibi che celano una prima risposta da potenziare in laboratorio per trovare un trattamento efficace. Antiossidanti, antinfiammatori, fitochimici sono alla base di numerosi studi in diversi filoni della ricerca.

Quella di cui parliamo oggi è una scoperta tutta italiana, incentrata sulla lotta alla leucemia linfocitica cronica, la forma più diffusa tra gli adulti (22-30% dei casi di leucemia), colpisce circa 1-6 persone su 100.000. Lo studio si deve a Gian Luigi Russo, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino, l’Isa-Cnr, ed è stato pubblicato sull’autorevole  rivista di divulgazione scientifica inglese British Journal of Cancer.
Sotto esame è la quercetina, una molecola antiossidante che è contenuta in alimenti molto diffusi sulle nostre tavole: nelle cipolle, nei capperi, nel tè verde, nelle mele, nell’uva, nel vino rosso, nel sedano.

La quercetina rientra a pieno titolo nei fitochimici, molecole di origine vegetale che sono capaci di attività chemio-preventiva. Proprio per questo non si esclude che possa essere utilizzata nella prevenzione e nella cura delle leucemie. A differenza di molte altre molecole del genere, pare essere meglio tollerata dall’organismo in termini di tossicità, anche in dosi elevate, malgrado si rivelino necessarie ulteriori sperimentazioni.
Ma come agisce la quercetina? E’ lo stesso Russo a spiegare, in sintesi, il meccanismo di azione di questa molecola:

In sostanza la molecola è capace di bloccare il processo di trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di invertirlo, se è già in atto.

E’ ovvio che non è sufficiente mangiare gli alimenti che contengono quercetina per ottenerne benefici. Con la dieta infatti ne assumiamo giornalmente solo 25-30 milligrammi in media, impotenti in quanto ad azione antitumorale. Per poter svolgere attività biologica occorrono dosi farmacologiche. Niente supplementi di quercetina senza controllo medico dunque, avverte Russo, perchè massicce dosi di antiossidanti in persone sane e senza monitoraggio sono pericolose per la salute.

[Fonte: Corrieredelmezzogiorno]