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Il vaccino contro il papilloma virus riduce le lesioni precancerose del 50%

 Il vaccino contro il virus HPV sta funzionando. E’ ciò che emerge, da uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Melbourne in Australia e pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet: è il primo  lavoro al mondo a dimostrare alte diminuzioni di infezioni e lesioni precancerose in concomitanza con la vaccinazione. Da ricordare che proprio in Australia è stato attuato il primo piano di vaccinazione anti papilloma virus su larga scala, già dal 2007. Coinvolte, ragazze tra i 12 ed i 26 anni.

Gli scienziati hanno analizzato la presenza di lesioni al collo dell’utero nelle donne della città di Victoria, prima e dopo l’introduzione della vaccinazione. Sono stati poi confrontati questi dati con quelli del registro di citologia cervicale locale, risalenti agli anni 2003-2009. Nella pubblicazione scientifica si legge:

“abbiamo confrontato l’incidenza di anomalie cervicali di alto grado (neoplasie, e adenocarcinomi) con quelle a basso grado, anomalie citologiche lievi, in gruppi di donne divise per età ed in base all’epoca precedente o successiva alla vaccinazione (iniziata il 1 aprile 2007). Dopo l’introduzione della campagna vaccinale le lesioni tumorali nelle ragazze sotto i 18 anni sono progressivamente diminuite fino a raggiungere la metà rispetto agli altri gruppi di riferimento”.

Un successo, anche se come affermano gli stessi studiosi, non vi sono stati significativi cambiamenti sopra i 18 anni e per ciò che riguarda le legioni lievi. Questo non deve meravigliare, perché conferma l’ipotesi scientifica che la vaccinazione è più effficace se si fa precocemente, prima dell’inizio dell’attività sessuale: dunque risulterebbe giusto anche vaccinare le bambine a 12 anni. Di contro, lo studio rivela l’importanza di proseguire con gli screening anche per le donne vaccinate. Per avere dati certi e maggiormente consolidati su questo tema occorrerà aspettare ancora qualche anno ed una maggiore diffusione di questa forma di profilassi. Quest’ultimo passaggio non è impresa facile: manca ancora l’adeguata informazione. Anche in Italia la vaccinazione è già disponibile e gratuita per le dodicenni, eppure non tutte le donne lo sanno. Il tema è ancora più complesso, perché il papilloma virus, a trasmissione sessuale, come sapete rappresenta una delle cause predominanti del tumore al collo dell’utero. Vaccinarsi, significa dunque fare una seria prevenzione.

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[Fonte: The Lancet]