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Ora solare, latte e riso contro jet lag da cuscino

Il 31 ottobre torna l’ora solare, in vigore fino al 27 marzo prossimo: nella notte tra sabato e domenica (questa notte, per intenderci), alle 3:00 a.m. dovremo spostare le lancette di un’ora indietro.
L’ora civile convenzionale è adottata da molti Paesi in inverno per risparmiare sul consumo di elettricità, sfruttando la luce diurna.

Interpellati da Coldiretti Lombardia, gli esperti del Centro di Medicina del sonno del San Raffaele di Milano consigliano, per evitare passaggi troppo bruschi, effetti sulla salute e prevenire quella che definiscono la sindrome da jet lag da cuscino, un’alimentazione che comprenda alimenti capaci di agire come regolatore del ritmo del dormiveglia.

Largo spazio sulle nostre tavole, per favorire il transito soft all’ora solare, a cibi ad alto contenuto glucidico, come il riso e la pasta. Consigliato anche il latte, per via della presenza di triptofano. O il classico brodo.
Questi gli alimenti in. Tra gli out, per gli esperti, figurano i piatti complessi, iperconditi, specie a cena, quando è buona norma consumare pasti leggeri. Off limits anche il piccante mentre ci è concesso un buon bicchiere di vino, con moderazione, ovviamente.

E sulla moderazione a cena, abitudine salutare, sempre la Coldiretti ricorda come un tempo, nella tradizione contadina, mantenersi leggeri a tavola, alla sera, fosse una scelta obbligata, dettata dalla povertà:

Quanto poi a non esagerare con il cibo alla sera fino a qualche decennio fa questo non era un problema per le famiglie dei contadini, perché non è che ci fosse chissà quale abbondanza, come ricorda bene qualche anziano. Casomai c’era il dilemma contrario e il sonno, magari, non veniva per la fame. Ora legale o solare che fosse.

Tornando ai cibi consigliati per contrastare il jet lag da cuscino, se latte e riso non fossero di vostro gradimento, c’è sempre la buona vecchia camomilla, altra protagonista indiscussa della tradizione contadina

diffusa sia in montagna che in pianura che, raccolta a giugno quando era in fiore, veniva fatta essiccare per preparare infusi rilassanti.

[Fonte: Agi Salute]