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Chirurgia plastica: stop per le minorenni

La frase: “Papà per il compleanno regalami un seno nuovo” tra un pò non la sentiremo più. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha imposto un giro di vite contro le ragazzine che si rifanno il seno, almeno finché sono minorenni.

La scelta è arrivata dopo la consultazione con diversi medici, i quali sono d’accordo nell’affermare che operare una ragazzina, nel pieno dello sviluppo, per farle crescere il seno di diverse taglie significa andare contronatura. Infatti fino ai 18-19 anni il seno cresce naturalmente, lo sviluppo ormonale può avvenire in maniera del tutto naturale anche dopo i 20 in alcuni casi, quindi forzare la natura è diventato inaccettabile.

La mente delle sedicenni è molto fragile, e per questo ci vuole poco per convincerle a preferire il bisturi al tempo, per poi magari pentirsi più in là con gli anni di una scelta un po’ troppo affrettata. La ghiandola mammaria prima dei 18 anni non è ancora completamente sviluppata, e c’è il rischio di intaccare la salute stessa della donna se si opera senza criterio. Per questo motivo sono già in molti i chirurghi estetici che si sono imposti un codice etico che non gli permetteva di operare minorenni, ma purtroppo a questo codice non hanno aderito tutti. Per questo motivo bisogna disciplinare la materia per via legale, e qui interviene il Ministero della Salute.

Il primo provvedimento emanato dall’on. Martini è stato di istituire un registro nazionale degli interventi per la tracciabilità dei dati tecnici dell’operazione e fisici della paziente. Tutto ciò servirà per una maggiore sicurezza delle donne interessate, le quali d’ora in avanti potranno essere operate soltanto se non si presenteranno ostacoli di natura fisica, anche soltanto ipotizzati. Il registro, conclude il sottosegretario, servirà anche ad eliminare gli abusi e tutti coloro che operano senza avere le opportune autorizzazioni, una piaga sempre più in espansione in Italia, dato che ci si rivolge a medici non specializzati, che delle volte non sono nemmeno laureati, per ottenere un’operazione che invece altri autorizzati hanno rifiutato. Restano invece ancora insoluti i casi di altri interventi estetici (pancia, fianchi e gambe) che numericamente risultano anche superiori a quelli per il seno, ma che, allo stato attuale, non rappresentano una priorità.