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Troppi ancora i fumatori in Italia

Vi sono ancora troppi fumatori in Italia, nonostante le diverse politiche applicate per poter limitare l’uso del tabacco e delle sigarette nel nostro paese. E questo purtroppo è valido anche nel mondo dello sport.

Dove sebbene le percentuali siano decisamente minori, anche gli atleti sembrano non essere in grado di riuscire a fare a meno della nicotina e dei suoi effetti. L’Istituto Superiore di Sanità presenta, in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, il Rapporto 2015 sull’uso delle sigarette e come anticipato sono ancora molti gli italiani che non riescono a farne senza. Come spiega il Prof. Walter Ricciardi, il Commissario dell’ISS:

Il dato oramai consolidato è che la prevalenza di fumatori in Italia da 8 anni a questa parte rimane pressoché invariata, stupisce però che a fumare sia ancora uno sportivo su dieci, segno che dobbiamo ancora molto insistere sulla promozione dei corretti stili di vita soprattutto nei confronti dei giovani.

Sono loro la maggiore preoccupazione dei medici, due fasce della popolazione che pur non considerate immuni dal fascino del tabacco si erano finora distinte per essere caratterizzate da un comportamento più sano. Quel che continua a rimanere costante è l’età in cui una persona di media inizia a fumare e smette di farlo: rispettivamente 18 e 42 anni di media: un segno che l’approccio finora utilizzato per contrastare la dipendenza nei giovanissimi non può essere considerato valido dato che è proprio a quell’età di media che la prima sigaretta viene provata. Sono salite le chiamate di richiesta di aiuto per smettere con il vizio ai numeri dedicati di associazioni e ministero: un dato questo rassicurante.

Altro problema evidenziato dal rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità è quello della sigaretta elettronica: il suo uso sta diminuendo significativamente. I numeri a tal riguardo sono stati sempre molto bassi ma tale fattore non influiva sulla capacità della stessa di aiutare a smettere di fumare. Il fatto che la scelgano meno persone non conduce obbligatoriamente a meno persone che smettono di fumare, è ovvio: ciò nonostante è un dato del quale tenere conto.

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