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Botti di Capodanno: cosa fare in caso di ustioni

 Per molti Capodanno fa rima con “botto”, ma perché la notte di San Silvestro non si trasformi in un dramma è bene prestare attenzione ed essere prudenti. Ogni anno, infatti, proprio in questa occasione, i pronto soccorso sono presi letteralmente d’assalto. Ecco, allora, i consigli del Dottor Borriello dell’Ospedale Pellegrini di Napoli per trascorrere un fine anno in tutta serenità.

La maggior parte degli incidenti causati dai cosiddetti botti di Capodanno riguarda le ustioni. Quelle di primo grado sono più lievi, provocano bruciore e arrossamento. In genere guariscono nell’arco di 1 settimana, senza lasciare cicatrici. Le ustioni di secondo grado causano bolle e un bruciore intenso. Nella migliore delle ipotesi si sanano in 2 settimane, senza lasciare segni, ma quando sono più profonde la guarigione richiede un lasso di tempo maggiore, con esiti cicatriziali. Quelle di terzo grado comportano la necrosi dei tessuti cutanei ed è fondamentale chiamare il 118 o andare al pronto soccorso.

Il dottor Borriello, direttore dell’unità operativa di Chirurgia Plastica dell’Ospedale Pellegrini di Napoli, ha stilato una sorta di vademecum su cosa fare e cosa evitare nel malaugurato caso si è vittime di ustioni.

Se la parte lea è molto estesa, ci sono vesciche, lacerazioni della pelle carne viva la cosa migliore è recarsi al pronto soccorso o nell’attesa che arrivi il 118, far sdraiare la persona e coprirla per evitare che la temperatura corporea si abbassi. In tutti gli altri casi, invece, bisogna raffreddare immediatamente la parte colpita immergendola nell’acqua fredda per 15 minuti. Poi va coperta con apposite garze medicate o con biancheria di cotone pulita e bagnata. Vanno eliminati con attenzione eventuali indumenti a contatto con la parte lesa e monili vari. Qualora la guarigione ritardi è bene chiamare il medico in quanto potrebbe esserci un’infezione in corso.

Da non fare assolutamente, invece, applicare disinfettanti, ghiaccio, burro, olio o altri rimedi casalinghi; non comprimere la zona ustionata e non forare eventuali bolle per svuotarle del liquido, onde evitare infezioni. La prudenza, chiaramente, è doppia quando ci sono dei bambini.

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