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Tubercolosi resistente ai farmaci, in aumento anche in Italia

 La tubercolosi, malattia che avevamo dimenticato per qualche tempo, è ormai quasi una quotidianità nella cronaca del nostro Paese, con picchi anche allarmanti, basti pensare ai fatti del policlinico Agostino Gemelli di Roma. Diagnosticata, la Tbc è una malattia curabile, purtroppo però quello che deve preoccupare è l’aumento dei casi di tubercolosi resistente ai farmaci (TB MDR), o tbc multiresistente, numerosi nelle aree endemiche ed ora anche in Italia.

Un dato su tutti è stato reso noto dalla Asl di Milano, che tiene sotto controllo da questo punto di vista tutta la popolazione cittadina e quella di 6 comuni provinciali, insieme all’Istituto Villa Marelli dell’Ospedale Niguarda che è anche il centro di riferimento della Lombardia per la Tbc: ogni anno nel capoluogo le diagnosi per questa patologia sono circa 400, riguardano per il 70% gli immigrati da aree endemiche, ma come l’epidemia presso la scuola materna Leonardo Da Vinci di Milano di un anno fa ha dimostrato, non solo. Domani si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro la Tubercolosi ed ancora una volta si vuole puntare l’attenzione sulla multiresistenza ai farmaci.

La cura è effettivamente possibile grazie ad una terapia antibiotica precisa e mirata, ma che va effettuata con grande attenzione e per almeno 6 mesi. L’utilizzo di antibiotici, alla lunga, soprattutto se assunti in modo errato e non costante sviluppa quella che ormai conosciamo come antibiotico-resistenza: in caso di malattie come la tubercolosi può diventare letale. Come agire? Seguendo le linee guida prestabilite per la diagnosi e la terapia, ma soprattutto garantendo che queste siano offerte nella qualità e quantità adeguata anche alle popolazioni povere delle aree endemiche. Non si può sorvolare infine sul fatto che occorre un maggior impegno della ricerca scientifica al fine di creare nuovi medicinali (con meno effetti collaterali di quelli attualmente in uso) ed efficaci rispetto proprio alla tubercolosi resistente ai farmaci, ormai divenuta un’emergenza globale. Ci auguriamo che i governi ascoltino gli appelli della OMS e delle varie Onlus che vivono sul campo il dramma di questa malattia.

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Foto: Thinkstock