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Cancro, fungo come possibile prevenzione?

 È risaputo ormai da tempo che molte piante posseggano proprietà officinali e curative. Ora l’attenzione degli scienziati si sta pian piano spostando sui funghi, esseri viventi particolari non appartenenti né al mondo vegetale né animale che sempre di più dimostrano di possedere effetti in grado di contrastare i più comuni elementi patogeni.

È proprio per queste loro caratteristiche che diversi ricercatori hanno ampliato il loro raggio di studio in tutto il mondo. In particolare la squadra condotta dal dottor Charles Kenerley del Texas AgriLife Research e composta da specialisti provenienti da Francia, Stati Uniti, India, hanno deciso di concentrare i propri sforzi sul Trichoderma virens e sulla sua capacità di poter combattere tumori.

Spiega il coordinatore dello studio:

Abbiamo iniziato a lavorare con questo organismo perché è quello che noi chiameremmo attività biologica di controllo. Sono utilizzati sia come trattamento di sementi, sotto forma di spray fogliare, o nelle miscele di terriccio negli asili nido per aiutare il controllo delle malattie.

Questo fungo in particolare, secondo gli scienziati, sarebbe in grado di produrre una sorta di antibiotico naturale e delle catene di aminoacidi molto corte chiamate peptaiboli. Sappiamo che gli aminoacidi rappresentano la base di costituzione delle proteine, mentre i peptaiboli sono dei metaboliti prodotti in  generale dai funghi.  Va sottolineato: di questi almeno 70 tipologie risulterebbero  ancora sconosciute agli scienziati.

Come sottolinea Kenerley, questa capacità di produrre antibiotico naturale deriva dall’evoluzione stessa del fungo e dal suo luogo di appartenenza.

Probabilmente dipende dalla posizione il fatto che il fungo sia in grado di produrre una così grande varietà di questi composti. Io sono sicuro ha a che fare con la sopravvivenza nel terreno, e la sua interazione con altri organismi e le radici delle piante.

Il team è equamente suddiviso in esperti concentrati sul trovare la giusta composizione di un prodotto utilizzabile al livello agricolo, e in scienziati al lavoro per poter comprendere il funzionamento dei peptaiboli al fine di mettere a punto sostanze farmacologicamente utili, adatte a combattere tumori, virus e batteri. Una nuova frontiera medica è quindi in fase di apertura.

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Fonte: La Stampa