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Tumore e rimedi naturali, false speranze o possibilità di cura?

 Troppo spesso sentiamo parlare di rimedi naturali e possibilità di cura dei tumori, ma quale deve essere il giusto approccio per affrontare queste tematiche? Ogni volta per me è difficile scrivere di argomenti come il Vidatox, il medicinale estratto dal veleno di scorpione offerto gratuitamente a Cuba e di cui vi ho raccontato un bel po di cose in questi giorni. Come evitare che tematiche del genere provochino false speranze? Una risposta l’ho trovata proprio cercando informazioni sul rimedio naturale in questione. Prima di tutto ho dovuto scrollarmi di dosso lo scetticismo. Non credo, che abbia effetti antitumorali, ma non ho trovato ne dolo ne truffe, in nessuno degli intervistati, nelle storie raccolte o lette, e neppure nei documenti della casa farmaceutica. Di fatto sono loro stessi a dire che non hanno prove del fatto che la tossina dello scorpione azzurro (in realtà rossiccio) riduca il cancro: si tratta di un’ipotesi scientifica ancora tutta da valutare, come molte altre. Anche che riguardano la sperimentazione di farmaci di sintesi.

In questo caso si tratta di un rimedio naturale antinfiammatorio ed antidolorifico e, come raccontano i medici ed i pazienti che lo assumono, aiuta il benessere fisico: le proprietà in questo senso ci sono. Solo in questo. Ma allora come valutare il tutto? Queste notizie vanno date affinché le persone malate sappiano bene di cosa si tratta e non si affidino a leggende metropolitane. E soprattutto capiscano come e dove vanno reperiti certi prodotti. Acquistarli per vie traverse significa rischiare di assumere sostanze tossiche. Ma riflettiamo su altro.

Un rimedio o farmaco non è riconosciuto dalla medicina ufficiale se non esistono pubblicazioni scientifiche che ne attestino l’effettiva validità. Giusto, ma spesso come nel caso della medicina tradizionale cinese, tutto ciò ha una storia ed un utilizzo millenario che è impossibile da scrivere o testare. Non per questo si può negare il funzionamento. E la fitoterapia? Anche le nostre nonne e bisnonne usavano le erbe per curare tanti malanni, ma solo di recente si è cominciato ad analizzare i fitoterapici dal punto di vista scientifico e si è scoperto che molte sostanze funzionano ed altre possono essere pericolose. Questo mi sembra il giusto approccio per tutelare la salute di noi tutti. Lo scetticismo deve esistere, per affrontare le informazioni con lucidità, per capire se c’è una truffa ai danni della nostra vita. Ma non deve tapparci gli occhi, a priori, rifiutando le sperimentazioni. Al contempo non deve indurci a sperare nel miracolo. Una proteina che funziona in vitro non deve far pensare alla cura immediata di un tumore, ma ad un lavoro di approfondimento che gli studiosi dovrebbero sempre valutare.

Come fanno a Cuba, nonostante il rifiuto e lo snobismo della comunità scientifica internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato vita di recente ad una piattaforma web che permetterà di raccogliere quanti più dati possibili su tutte le medicine tradizionali del mondo in modo da poter creare delle fonti da cui attingere in caso di indagini statistiche o altro tipo. E’ un buon principio, voi che dite? Ma soprattutto, nel frattempo, quando si parla di tumori e rimedi naturali voi che pensate? False speranze o possibilità di cura?
Ecco il nuovo sondaggio di Medicinalive. Partecipate.

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