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Inventato in Turchia il farmaco ferma-emorragia

Lo hanno definito “La scoperta del secolo nel campo dei farmaci anti-emorragici“, ma da un’attenta analisi da parte delle amministrazioni sanitarie di tutto il mondo, se dovesse passare tutti i controlli, potrebbe essere considerato la scoperta del secolo in campo medico.

Lo ha inventato un appassionato di erboristeria, tale Huseyin Cahit Firat, ex giornalista e uomo d’affari turco, che dopo anni di ricerche è riuscito a trovare la giusta combinazione per dare alla luce un farmaco in grado di bloccare un’emorragia nel giro di pochissimi secondi. Un importante scoperta per tutti quei pazienti che hanno problemi di coagulazione del sangue (emofiliaci), anemici, ma anche diabetici.

Il farmaco, battezzato Ankaferd antiemorragico (Abs), è utile soltanto per le ferite esterne, quindi ancora nulla per quanto riguarda i sanguinamenti interni. Si tratta di un medicinale di origine organica i cui test di citotossicità (i test che indicano se ci possono essere effetti tossici sulle cellule umane) sono stati negativi. Ciò significa che non c’è alcun tipo di controindicazione o effetto collaterale come irritazioni o sensibilizzazione della pelle. Il mix è composto da Galangal (una radice simile allo zenzero), ortica, foglie di vite, liquirizia e timo, tutti prodotti naturali che non creano problemi collaterali al paziente. Dice il suo inventore Firat:

a differenza di altri farmaci analoghi, l’Abs è in grado di arrestare le emorragie esterne senza coagulare il sangue ma agisce creando un rete di proteine che in pochi secondi bloccano il flusso ematico.

Gli esami tossicologici sono stati effettuati dall’Università Hacettepe di Ankara, e gli ottimi risultati hanno consentito al farmaco di ottenere l’autorizzazione alla vendita non solo nella stessa Turchia, ma anche in Bosnia ed in Erzegovina. Adesso aspettiamo che le grandi case farmaceutiche multinazionali si interessino a questo nuovo medicinale, dato che questo sembra essere lo scotto da pagare per far arrivare certe geniali invenzioni anche dalle nostre parti.

[Fonte:  l’Unione Sarda]