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Sclerosi multipla: con le staminali si curerà

Parte da Roma uno degli studi più grandi al mondo sulla sclerosi multipla, utilizzando una tecnologia che, pian piano, sta venendo accettata quasi ovunque: la manipolazione delle cellule staminali. La ricerca, che coinvolge le Università di venti Paesi di tutto il globo, ma che ha come punto cardine il dipartimento di neurologia dell’Università di Genova, sarà avviata su 150 pazienti (20 o 30 in Italia) affetti da questa malattia ancora alla fase iniziale, i quali si sono sottoposti alle cure tradizionali, senza però ottenere risultati positivi. Le sperimentazioni cominceranno entro la fine dell’anno.

A coordinare le ricerche saranno per l’Europa Antonio Uccelli dell’Università di Genova, con l’appoggio dell’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), uno dei maggiori contributori alla ricerca, e per il Nord America da Mark Friedman dell’Università di Ottawa, che coordinerà anche quelle americane.

Siamo orgogliosi che una ricerca italiana sulle staminali da noi finanziata sia capofila a livello internazionale e che abbia aperto la strada a un percorso sperimentale a livello mondiale

dice Mario Battaglia della Fism (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), una branchia dell’Aism. Un orgoglio che però potrebbe essere smorzato dai soliti interventi congiunti politica-Chiesa. E’ stata infatti chiesta l’autorizzazione per la sperimentazione al Ministero della Salute, ma trattandosi di cellule staminali, contro le quali spesso la Chiesa si è opposta, c’è il rischio di vedere negato questo permesso, o di veder rallentato molto l’iter burocratico.

A dir la verità una prima apertura da parte del Vaticano c’è stata, con un accordo stipulato con una società biofarmaceutica per studiare insieme le applicazioni delle cellule staminali adulte. Come funzionerà la ricerca lo spiega lo stesso dott. Uccelli:

La scommessa è che le cellule mesenchimali esercitino una doppia funzione: da un lato, agiscono modulando la reazione autoimmune con cui il sistema immunitario attacca se stesso; dall’altro rilasciano fattori che proteggono le cellule nervose e ne facilitano la sopravvivenza.

In tutto il mondo sono 2,5 milioni le persone colpite da questa terribile malattia, 57.000 solo in Italia, ed una nuova speranza di guarigione cade in questo momento come una manna dal cielo.

[Fonte: Ansa]