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Jimmy Carter guarito con l’immunoterapia?

L’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter ha sconfitto il cancro al cervello dal quale era stato colpito. E tale successo, secondo ciò che riportano i giornali americani, è dovuto all’utilizzo dell’immunoterapia per combattere il tumore.

Come racconta lui stesso, l’ultima risonanza magnetica eseguita al suo cervello non ha mostrato più nessuna traccia del tumore che qualche mese fa era stato diagnosticato al 91enne ex capo di stato. E il risultato straordinario è dovuto all’approccio terapeutico intrapreso dai medici. L’immunoterapia sta diventando sempre di più la scelta primaria per il trattamento di alcune tipologie di cancro.

Essa consiste in poche parole nell’utilizzare lo stesso sistema immunitario della persona per combattere il tumore. Attraverso specifiche tecniche si tenta di pilotare le difese per far si che attacchino le cellule cancerose uccidendole senza sosta preservando però quelle sane. Tutto questo attraverso l’assunzione di farmaci specificatamente messi a punto.

L’ex presidente degli Stati Uniti soffriva di melanoma metastatico, che aveva causato la comparsa di metastasi, per l’appunto, al fegato ed al cervello. I medici nel suo caso hanno deciso di applicare sia dei cicli di radioterapia per far recedere il tumore principale, sia l’utilizzo di pembrolizumab, un farmaco capace di sbloccare la predisposizione naturale del nostro sistema immunitario di spegnere la sua eccessiva risposta. E’ stata proprio l’azione potenziata delle difese dell’anziano a portare alla scomparsa delle metastasi.

Attualmente questo farmaco è già in uso sperimentale per diverse altre tipologie di cancro. Nel caso del presidente Carter più che di vera e propria guarigione dal melanoma si dovrebbe parlare di cronicizzazione della malattia e di conseguente possibilità di sopravvivenza e di maggiori possibilità di cura. Quel che è bene sottolineare comunque, è che l’immunoterapia è usata anche nel nostro paese in alcuni centri specializzati. Si tratta di un approccio sempre più utilizzato grazie ai risultati raccolti nelle numerose sperimentazioni in corso.

Photo Credit | Getty Images