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Tumore al seno: premio internazionale per la ricerca ad un italiano

 Per i suoi studi sul tumore al seno di tipo Her2, una delle forme più aggressive di cancro alla mammella, l’oncologo Luca Gianni direttore del dipartimento di oncologia medica del San Raffaele Cancer center di Milano è stato il primo specialista italiano ad essere insignito del prestigioso premio Americano “Gianni Bonadonna Breast cancer award and lecture 2011” per la ricerca e la cura in oncologia. A conferirlo, l’Asco (American Society of clinical Oncology), la più importante società internazionale di oncologia, nell’ambito del congresso annuale attualmente in corso.

Il riconoscimento della Asco è stato istituito nel 2007 in onore dell’italiano Gianni Bonadonna che grazie alle sue ricerche riuscì a dare un apporto significativo per la cura del tumore alla mammella riducendo significativamente il tasso di mortalità causato da questa neoplasia.  I due scienziati avevano lavorato insieme:

“Stavo facendo medicina interna e il professor Bonadonna era alla ricerca di giovani borsisti nel suo laboratorio – racconta il direttore del Cancer Center. Mi fece la proposta che accettai sottolineando che non avevo alcun interesse in oncologia, tranne che per l’occasione di poter andare all’estero e studiare nei laboratori. Lui acconsentì alla mia richiesta”.

Gli studi del prof. Gianni sul tumore Her2 confermano l’eccellenza della nostra ricerca scientifica su questo particolare tipo di cancro. Nel mese di aprile, infatti, un team di scienziati dell’ Istituto Nazionale Tumori Regina Elena ha raggiunto nuovi importanti obiettivi, proprio attraverso l’osservazione del recettore Her2. Questa proteina è tra le più aggressive, in quanto, provoca ricadute. L’esame diagnostico messo appunto dalla dottoressa Marcella Mottolese e dai sui colleghi ha rilevato le capacità evolutive di questo particolare recettore in grado di modificare, diminuire, aumentare di concentrazione, passare da positivo a negativo e viceversa. In campo preventivo i nuovi macchinari si fanno sempre più sofisticati venendo incontro alle esigenze di prevenzione e di diagnosi precoce che ad oggi sono gli strumenti più efficaci contro i tumori al seno. Ultimo il macchinario per la mammografia MAMMI (Mammography with molecular imaging) che consente di vedere lesioni di 1,5 mm laddove i precedenti strumenti potevano rilevare lesioni non inferiori ai 5 mm.

[Fonte: medscape.com]