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Le donne parlano tanto? Ecco perchè

Volete sapere perché le donne parlano tanto? Non ci crederete mai ma vi è alla base una spiegazione scientifica. Secondo uno studio condotto dall’università del Maryland tutto deriverebbe dalla produzione di una specifica proteina, conosciuta come protide “della lingua”.

Un nome che è inutile dirlo, è davvero tutto un programma. Spesso si è pensato che la tipica loquacità femminile, la capacità di parlare molto senza stancarsi dipendesse da un fattore psicologico, caratteriale o della personalità. Per la verità  per alcune persone anche questa sfera influirebbe, ma nella maggior parte dei casi tutto è cagione della proteina Foxp2, come ci suggeriscono gli scienziati statunitensi, i cui risultati dello studio dedicato sono stati pubblicati sulla rivista di settore Journal of Neuroscience.

Questo protide si trova nel cervello, in quantità più elevate nelle donne rispetto agli uomini e, secondo i calcoli condotti dai ricercatori, porterebbe le esponenti di sesso femminile a dire in media almeno 20mila parole al giorno: tredicimila in più rispetto alla controparte maschile. Un divario incredibile! Per giungere a questa conclusione la dottoressa Margaret McCarthy ed i suoi collaboratori hanno condotto uno studio su modello animale, verificando come la presenza dei topi della suddetta proteina è maggiore, rendendoli decisamente più loquaci nel richiedere a gran voce l’attenzione della propria madre quando separati e riavvicinati alla stessa.

Situazione speculare a quella umana, dato che nella donna i livelli di proteina Foxp2 sono più alti. Se avete qualche dubbio sulla tesi esposta, dobbiamo sottolineare ad onore di cronaca che in ogni caso verificato, anche nel modello animale, ad ogni comportamento “più ciarliero” da parte del soggetto interessato, corrispondevano livelli elevati del protide in questione.

Commenta la coordinatrice della ricerca:

Sulla base delle nostre osservazioni noi postuliamo che livelli più elevati di Foxp2 nelle ragazze, e livelli più elevati di Foxp2 nei ratti maschi, sia un’indicazione che i livelli della proteina Foxp2 sono associati con il genere sessuale più comunicativo.

Inutile dire che bisognerà accontentarsi di amiche, mogli, amanti, figlie “chiacchierone”: è la natura, non c’è scampo.

Fonte | Neuroscience

Photo Credit | Thinkstock