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Malattie cardiache, diagnosi con mammografia digitale

Ottenere la diagnosi di malattie cardiache attraverso l’utilizzo della mammografia digitale: un modo alternativo per tenere sotto controllo la salute del cuore che sembra funzionare a tal punto di meritarsi uno spazio presso il prossimo incontro dell’American College of Cardiology.

E sulla rivista di settore JACC: Cardiovascular Imaging. Sebbene la mammografia sia stata ovviamente concepita per scoprire la presenza del cancro al seno, il suo meccanismo di funzionamento può avere successo anche con le malattie cardiache. Se vi state chiedendo il perché, la risposta è molto più semplice di ciò che si possa immaginare: essa è in grado di verificare la presenza di calcio nelle arterie del seno, fattore che sembra riflettere la quantità di questo minerale all’interno delle arterie coronariche. E la sua presenza è sintomo di un problema cardiaco agli esordi da tenere d’occhio. Lo sostiene il dott. Jagat Narula dell’Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York.

Per giungere ai dati che verranno presentati il prossimo 3 aprile a Chicago gli scienziati americani hanno analizzato tutti i fattori di rischio delle malattie cardiache come la pressione alta, ipercolesterolemia, glicemia alta e vizio del fumo in un campione di 292 donne che si erano sottoposte a mammografia digitale e ad una tac al petto.

Hanno così potuto rilevare che il 42% delle donne presentata calcio nelle proprie arterie del seno: non solo erano significativamente più anziane di coloro che non lo avevano, ma presentavano anche problemi di pressione e malattie renali croniche. Dati confermati dalle tac eseguite. Analizzando i risultati ottenuti, i ricercatori si sono resi conto che nel 70% dei casi era possibile stabilire con accuratezza l’inizio di un problema cardiaco. Commenta l’autrice principale dello studio, la dott.ssa Laura Margolies:

Le donne dovrebbero chiedere ai loro radiologi se vi sono delle calcificazioni nelle loro arterie del seno. Questa informazione può essere data al loro medico curante per una valutazione della situazione ed un’eventuale approccio terapeutico.

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