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Pelle sensibile alle carezze: la causa in una molecola

E’ una molecola che consente alla pelle di sentire i tocchi gentili delle mani che appena la sfiorano. Una piccola particella della nostra composizione genetica che se disattivata ci fa perdere la sensibilità sull’epidermide. Viene chiamata soprannominata “molecola delle carezze” ed è stata scoperta da un team di neuroscienziati americani.

Il tutto è nato dallo studio delle larve del moscerino della frutta il cui genoma viene spesso utilizzato come modello iniziale per gli studi che riguardano l’uomo. Ed è proprio nel corso di una ricerca su questo insetto che nella facoltà di Neuroscienze dell’Università di San Francisco il dott. Yuh Nung Jan ha scoperto NOMPC, questa particolare molecola che se disattivata toglie la possibilità alla pelle di percepire il tocco delicato di una mano che la sfiora. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista di settore Nature.

Ovviamente gli scienziati non avevano interesse a comprendere gli effetti psicologici che una carezza apporta alla persona che la riceve quanto a capire come si svolgesse a livello fisiologico la sensazione del tocco della stessa.  Essi erano infatti impegnati nello studio di una particolare tipologia di cellule nervose, i neuroni di classe III ed hanno trovato al loro interno la molecola che vi abbiamo sopracitato, la NOMPC. Lo studio in laboratorio ha consentito ai ricercatori di visionare come la stessa si attivasse quando la larva del moscerino veniva sfiorata e di come tale attivazione provocasse un movimento di risposta nell’insetto.

Gli scienziati hanno quindi provato a disattivare la molecola: in questo mono i moscerini perdevano la sensibilità alle carezze. Non solo: inserendo NOMPC in fibre nervose non collegate al tatto esse divenivano sensibili alle carezze. I risultati farebbero quindi pensare ad un ruolo cardine di questa molecola nel funzionare da interruttore della nostra pelle quando viene sfiorata leggermente dando modo al cervello di eccitare le nostre fibre nervose poste sotto la cute.

Fonte | Nature

Photo Credit | Thinkstock