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Depressione: maggiore nei nati in inverno

Depressione: nascere nei mesi invernali può favorire lo sviluppo di questa patologia e delle manifestazioni stagionali ad essa correlate.

A renderlo noto uno studio condotto dai ricercatori della Vanderbilt  University statunitense pubblicato sulla rivista di settore Nature Neuroscience. Non solo, chi nasce nei mesi freddi rischia  un maggiore sviluppo di disturbo bipolare e schizofrenia.

I ricercatori americani, guidati da Douglas McMahon e Christopher Ciarleglio, hanno rilevato che la nascita in un mese invernale è in grado di influire in maniera negativa anche sul naturale orologio biologico, interferendo con i normali processi di sviluppo neurologico. Si tratta di un meccanismo che scatta quando la nascita si svolge nelle stagioni fredde, quando la stessa luminosità naturale è inferiore e le giornate sono più corte.

Lo studio è stato condotto studiando un gruppo di topi, formato dalle madri e dai propri cuccioli, nati in diversi momenti e geneticamente modificati attraverso l’inserimento di un gene nel loro DNA, in grado di produrre una proteina verde fluorescente che si illumina all’attivazione dei neuroni coinvolti nell’orologio biologico.

I cuccioli sono stati quindi allevati, fino ad un mese dopo lo svezzamento,  con dei cicli differenziati di luce estiva e luce invernale. Una volta divenuti grandi sono stati posti al buio per osservarne l’attività cerebrale grazie alla modifica genetica sopra descritta. E’ stato osservato che i topi nati in inverno mostravano un rallentamento sostanziale delle loro attività giornaliere, a prescindere dall’essere stati allevati con cicli di luce estiva o invernale.

Come spiega Douglas McMahon:

I topi allevati nel ciclo invernale mostrano una risposta esagerata al cambiamento di stagione che è sorprendentemente simile a quella dei pazienti umani affetti da disturbo affettivo stagionale.

Già precedenti studi avevano  mostrato una relazione tra luce e sviluppo, conclude  Christopher Ciarleglio:

Sappiamo da studi precedenti che la luce può influenzare lo sviluppo di altre parti del cervello, per esempio il sistema visivo. Il nostro lavoro mostra che questo è vero anche per l’orologio biologico.

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Fonte: Nature Neuroscience