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Aspartame cancerogeno? Nuovi dubbi dell’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare

E sono tre. Dopo le accuse del 2006 e del 2009, l’aspartame torna sul banco degli imputati. Come in passato, a metterne in dubbio la salubrità è l’Istituto Ramazzini di Bologna, che ha effettuato diverse ricerche negli anni sui topi e sui ratti, in cui è stato dimostrato che questo edulcorante alimentare, uno tra i più diffusi al mondo dato che è utilizzato in oltre 6.000 prodotti alimentari diversi, potrebbe essere cancerogeno.

Per la precisione effetti preoccupanti sono stati notati tra gli individui maschi, in cui aumentavano di 2-3 volte le possibilità di contrarre la leucemia, del 18% di contrarre il tumore al fegato e del 6-13% per quello al polmone. La ricerca è stata effettuata su 800 topi e 1.800 ratti, dunque una base sperimentale molto ampia che non può essere sottovalutata.

Già in passato, come accennato, l’aspartame era finito all’attenzione dell’Efsa, l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare, per segnalazioni provenienti da Bologna, ma entrambe le volte, come si direbbe in un’aula di tribunale, la sostanza veniva prosciolta da ogni accusa, e così la quantità minima fissata per legge, 40 milligrammi per kg (una media di 2,8 grammi al giorno per una persona di 70 kg) veniva considerata sufficientemente sicura. Inoltre se si utilizzano prodotti naturali come frutta e verdura, l’aspartame è quasi assente dalla dieta.

Stando a quanto riferisce l’istituto di controllo europeo, potremmo dormire sonni tranquilli visto che, mediamente, è difficile che si superino i 900 microgrammi di assunzione giornaliera (calcolati con due lattine di bevande light, due yogurt, un dolce, 4 caffè e 10 gomme da masticare o caramelle), e dunque pericoli per la salute non ce ne dovrebbero essere. Però i dati dell’istituto bolognese hanno riscosso clamore nel mondo scientifico, specie dopo la pubblicazione dell’articolo sui risultati ottenuti sull’American Journal of Industrial Medicine, e così prima l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese ha avviato un’indagine, e poi la stessa Efsa ha annunciato che valuterà nuovamente la questione.

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[Fonte: Kataweb]